Lavorare in Svizzera mantenendo la residenza in Italia

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lavorare in svizzera mantenendo la residenza in italiaLavorare in Svizzera pur risiedendo in Italia è una scelta che molti professionisti italiani considerano, attratti da salari competitivi e dalle opportunità offerte dal mercato elvetico.

Tuttavia, questa decisione comporta una serie di considerazioni legali e fiscali che è fondamentale conoscere per evitare inconvenienti.​

Residenza fiscale: definizione e criteri

La residenza fiscale determina in quale paese un individuo è tenuto a pagare le imposte sui propri redditi. In Italia, una persona è considerata fiscalmente residente se, per la maggior parte dell’anno (almeno 183 giorni), soddisfa uno dei seguenti criteri:

  • Iscrizione nelle anagrafi della popolazione residente: se risulta registrata come residente in un Comune italiano.
  • Domicilio: se ha stabilito in Italia la sede principale dei propri affari e interessi, sia personali che professionali.
  • Residenza: se ha in Italia la dimora abituale.

È importante notare che la mancata iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) implica la presunzione di residenza fiscale in Italia.


Leggi anche: Le opportunità lavorative più remunerative in Svizzera


Tassazione per i lavoratori frontalieri

I lavoratori frontalieri sono coloro che risiedono in Italia e lavorano in Svizzera, ritornando quotidianamente o almeno una volta alla settimana al proprio domicilio italiano.

La tassazione di questi lavoratori dipende dalla distanza tra il luogo di residenza e il confine svizzero:

  • Residenti entro 20 km dal confine: i redditi da lavoro dipendente sono tassati esclusivamente in Svizzera. Questo significa che non sono soggetti all’IRPEF italiana.

  • Residenti oltre 20 km dal confine: oltre alla tassazione in Svizzera, questi lavoratori devono dichiarare i redditi anche in Italia. Tuttavia, è prevista una franchigia di 7.500 euro (aumentata a 10.000 euro dal 2024), che viene detratta dal reddito complessivo su cui si calcola l’IRPEF.

Accordo Italia-Svizzera del 2020: novità sulla tassazione

Nel 2020, Italia e Svizzera hanno firmato un nuovo accordo per evitare la doppia imposizione fiscale, introducendo il principio della tassazione concorrente.

Questo accordo prevede che:

  • Nuovi frontalieri (assunti dopo il 1° luglio 2023): i redditi saranno tassati sia in Svizzera (80%) che in Italia (20%). In Italia, è prevista un’imposta sostitutiva del 25% sulle imposte già versate in Svizzera.

  • Vecchi frontalieri (assunti prima del 1° luglio 2023): continueranno a essere tassati esclusivamente in Svizzera fino alla pensione, anche in caso di cambio di lavoro all’interno del territorio svizzero.

Obblighi dichiarativi in Italia

I lavoratori che mantengono la residenza fiscale in Italia sono tenuti a:

  • Presentare la dichiarazione dei redditi: indicando i redditi percepiti all’estero.

  • **Richiedere il credito d’imposta: per le imposte già pagate in Svizzera, al fine di evitare la doppia imposizione.

Stipendio in Svizzera

Lavorare in Svizzera mantenendo la residenza in Italia offre vantaggi economici, ma richiede una chiara comprensione delle implicazioni fiscali.

È consigliabile consultare un consulente fiscale esperto in materia internazionale per gestire al meglio gli obblighi fiscali e sfruttare le agevolazioni previste.

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