L’arte di monetizzare legalmente desideri e stupidità altrui

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l’arte di monetizzare legalmente desideri e stupidità altrui


Il talento silenzioso della stupidità


Viviamo in un’epoca in cui saper sfruttare la stupidità altrui—legalmente—è quasi diventato un’abilità imprenditoriale. Chi riesce a monetizzare i bisogni più primordiali delle persone—dalla voglia di sentirsi parte, al voyeurismo, fino a desideri ignorati—spesso ottiene successo. Una delle formule più fulminanti? Un semplice casello su un’autostrada digitale affollatissima.


OnlyFans: il casello che incassa sull’ovvio

Prendiamo OnlyFans: il genius loci non sta nel creare desideri nuovi, ma nel dar loro un luogo legittimo dove vivere. Sfruttare un bisogno primario ignorato dall’ipocrisia perbenista: l’accesso diretto a contenuti intimi, spogliato di filtri morali, diventa un’opportunità di profitto.

  • La piattaforma trattiene il 20 % dei guadagni, regalando l’80 % ai creator.

  • Nel 2023 ha distribuito ai creator circa 6,6 miliardi di dollari, trattenendo comunque una fetta sostanziosa del flusso monetario.

  • Il modello è tanto semplice quanto potente e ha trasformato un bisogno latente in una rendita da manuale.


Il successo come scommessa sull’ignoranza: funziona davvero

Che tu ci creda o no, la stupidità (o la banalità) può trasformarsi in un business milionario:

  • Non c’è innovazione tecnologica straordinaria, ma una piattaforma che ha capito come ridurre al minimo le barriere alla monetizzazione, impersonificando il casello perfetto.

  • Solo un esempio: nel 2023 OnlyFans ha generato 1,3 miliardi di dollari di entrate, con profitti ante imposte che hanno superato i 658 milioni.

  • La rapidità di crescita è stata quasi vertiginosa: +29% di creator e +28% di fan.


Il lato oscuro: etica, ineguaglianza e rischi reali

Non tutto ciò che brilla è oro: dietro a queste cifre si nascondono rischi, criticità e conseguenze concrete.

  • La crescita vertiginosa porta inevitabilmente alla concentrazione della ricchezza: solo pochi creator—spesso già noti o particolarmente efficaci—guadagnano somme importanti, mentre molti faticano a emergere.

  • La piattaforma ha dovuto affrontare gravi denunce su contenuti non consensuali, suggerendo che l’etica non sempre tiene il passo con il denaro.

  • Nonostante ciò, nessuna legge vieta di giocare su questo terreno grigio, purché si stia dalla parte della legalità.


Influencer: l’influencer economy sull’orlo dell’ovvio

Il fenomeno OnlyFans è solo un tassello in una galassia dove l’influencer economy prospera grazie a:

  • Autopromozione, branding personale e capacità di vendere banalità come autenticità.

  • Spesso basta mostrare uno stile di vita, una posa, un trend momentaneo: vendere sé stessi come prodotto.

La morale? La stupidità—o l’ingenuità—può generare profitto, e chi si alza il mattino sapendo fare questo waltz ispira consensi (e portafogli), anche se il ritmo è diventato monotono.


Successo digitale

Alla fine, il vero genio sta nel mettere un casello sull’autostrada più trafficata d’Internet:

  1. Identificare un desiderio — banale o controverso che sia.

  2. Rimuovere le barriere morali (ipocrisie comprese).

  3. Progettare una struttura semplice dove quel bisogno può essere soddisfatto—legalmente e con profitto.

Questa formula ha guidato non solo OnlyFans, ma un’era intera di monetizzazione di desideri primari, trasformando consumatori inconsapevoli in fonte di guadagno.

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