Cosa succede davvero quando piove?
Sì, in parte la pioggia ha un effetto pulente sui pannelli solari, soprattutto quando si tratta di rimuovere polvere, sporco leggero o polline. Questa pulizia naturale può aiutare a migliorare temporaneamente l’efficienza del pannello. Inoltre, la pioggia contribuisce anche a raffreddare i pannelli, contrastando il calo di rendimento dovuto all’eccesso di calore.
Tuttavia, è davvero sufficiente?
Non sempre. Alcuni tipi di sporco, come polline incrostato, fango, guano o residui oleosi, non vengono rimossi adeguatamente dalla pioggia. In alcuni casi, la pioggia può addirittura peggiorare la situazione, trasformando la polvere in fango o lasciando aloni che riducono la trasparenza del vetro.
Secondo uno studio del NREL (National Renewable Energy Laboratory), la pioggia può lavare via parte del polline, ma non è sufficiente per ripristinare completamente le prestazioni originali del pannello.
Variabili che influenzano l’efficacia della “pulizia” naturale
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Inclinazione dei pannelli: un angolo minimo (già 5°) consente alla pioggia di scivolare via, favorendo la scarica di sporco.
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Tipo di ambiente: in regioni molto polverose, industrializzate o agricole, le dispersioni di sporco sono molto più frequenti. Qui, il soiling (accumulo di polvere e sporco) può portare a perdite di efficienza dal 15 % fino al 30 %.
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Frequenza delle piogge: in luoghi umidi con piogge regolari, le perdite legate allo sporco possono essere minori, ma in aree aride la situazione peggiora rapidamente anche con sporco accumulato in pochi giorni.
Pro e Contro della Pioggia come “Pulizia”
Aspetto positivo | Aspetto negativo / limite |
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Elimina polvere superficiale e leggero sporco | Non rimuove polline, fango, guano o residui oleosi |
Raffredda i pannelli migliorando efficienza | Può lasciare aloni o fango se la pioggia è sporca o deposita minerali |
Economica e naturale | Non sufficiente in ambienti molto inquinati o polverosi |
La pioggia può essere un valido aiuto naturale, capace di rimuovere lo sporco più superficiale e, in certi casi, preservare le prestazioni dei pannelli. Tuttavia, non è una soluzione definitiva: condizioni ambientali, tipo di sporco, frequenza delle precipitazioni e inclinazione dei pannelli possono influire notevolmente.
La pulizia manuale o professionale – con acqua demineralizzata, detergenti delicati o strumenti dedicati – resta l’approccio più efficace per garantire un rendimento energetico costante e duraturo nel tempo