A regime l’aumento del salario minimo in Ticino

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salario minimo in ticinoA partire dal 1° dicembre 2024, il Ticino, cantone svizzero a forte presenza di lavoratori transfrontalieri italiani, adotterà una paga minima oraria compresa tra i 20 e i 20,50 franchi svizzeri (equivalenti a circa 21,46 e 22 euro).

Salario minimo Ticino

Questa misura rappresenta il culmine di un lungo processo sociale e politico iniziato nel 2015 e finalizzato a garantire un tenore di vita dignitoso per tutti i lavoratori del cantone.

Ma cosa significa realmente questa decisione per i lavoratori, per l’economia ticinese e per il più ampio contesto elvetico? Analizziamo insieme ogni aspetto.


Un processo lungo e graduale

La decisione di introdurre il salario minimo in Ticino è il risultato di un referendum cantonale del 2015, quando il 54,7% degli elettori ha votato a favore di questa misura. Da allora, il percorso è stato graduale, con un aumento scaglionato delle paghe minime:

  1. Dicembre 2021: Paga minima fissata tra 19 e 19,50 franchi orari.
  2. Dicembre 2023: Incremento a una fascia tra 19,50 e 20 franchi.
  3. Dicembre 2024: Fascia finale compresa tra 20 e 20,50 franchi.

Questo schema a tappe è stato necessario per consentire agli attori economici di adattarsi gradualmente ai nuovi standard retributivi.


Chi ne beneficia maggiormente?

I principali beneficiari di questa misura sono i lavoratori a basso reddito, inclusi i quasi 80.000 frontalieri italiani che ogni giorno attraversano il confine per lavorare nel Ticino. Questi lavoratori spesso operano in settori come:

  • Commercio al dettaglio
  • Ristorazione
  • Edilizia
  • Servizi alla persona

Il salario minimo offre loro una maggiore sicurezza economica in un contesto caratterizzato da un alto costo della vita, specialmente in Svizzera.


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Inflazione e sfide economiche

Nonostante i progressi, l’importo fissato ha suscitato dibattiti. Alcuni rappresentanti politici, soprattutto della sinistra, hanno sostenuto che il salario minimo dovrebbe essere più alto per compensare adeguatamente l’inflazione degli ultimi anni. Il compromesso trovato, con un aumento di soli 25 centesimi rispetto alla proposta iniziale, non è riuscito a soddisfare tutti.

Inoltre, il costo della vita in Ticino rimane elevato rispetto alle regioni confinanti, con affitti, assicurazioni e beni di consumo che spesso superano i livelli italiani. Pertanto, sebbene il salario minimo rappresenti un passo avanti, potrebbe non essere sufficiente per alcune famiglie.


La situazione in Svizzera: un panorama frammentato

Il Ticino è solo uno dei cinque cantoni svizzeri che hanno adottato il salario minimo legale, insieme a:

  • Neuchâtel
  • Giura
  • Ginevra
  • Basilea-Città

Ogni cantone ha autonomia legislativa, e questo ha portato a un panorama disomogeneo. A livello nazionale, la Svizzera non dispone di un salario minimo legale. Un tentativo di introdurlo, con un referendum nel 2014, è stato bocciato dal 76,3% della popolazione, che ha giudicato la misura non necessaria.

La Svizzera si affida principalmente alle contrattazioni collettive, che però non coprono uniformemente tutti i settori economici.


Implicazioni economiche per il Ticino

L’introduzione del salario minimo avrà un impatto rilevante sul tessuto economico del cantone. Piccole imprese e settori con margini di profitto ridotti, come la ristorazione, potrebbero affrontare sfide significative nell’adattarsi ai nuovi standard salariali. Tuttavia, questa misura potrebbe anche portare a benefici indiretti, come:

  • Riduzione della fuga di manodopera verso altre regioni.
  • Aumento del potere d’acquisto dei lavoratori, con un effetto positivo sui consumi locali.
  • Maggiore equità salariale, contribuendo a ridurre le disuguaglianze.

Il confronto con altri Paesi europei

In un confronto internazionale, il salario minimo svizzero rimane uno dei più alti. Con circa 22 euro all’ora, supera di gran lunga quello di paesi come:

  • Germania: circa 12 euro all’ora.
  • Francia: circa 11,50 euro all’ora.
  • Italia: che non dispone di un salario minimo legale nazionale.

Tuttavia, è importante considerare che il costo della vita in Svizzera è significativamente superiore, rendendo necessarie paghe più elevate per garantire standard di vita dignitosi.


Una vittoria per i lavoratori?

L’introduzione del salario minimo in Ticino rappresenta un importante traguardo sociale, frutto di anni di lotte e compromessi politici. Sebbene non risolva tutte le sfide economiche, offre una base solida per garantire dignità e sicurezza economica ai lavoratori, soprattutto quelli a basso reddito.

Il vero successo della misura dipenderà dalla sua attuazione pratica e dalla capacità delle imprese di assorbirne i costi senza comprometterne la competitività. Rimane da vedere se altri cantoni seguiranno l’esempio ticinese, contribuendo a una maggiore uniformità salariale in tutta la Confederazione.

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