Giro d’Italia 2025
Il Giro d’Italia torna a Bormio: il Mortirolo chiama i grandi scalatori
Mercoledì 28 maggio 2025 la 17esima tappa della Corsa Rosa taglierà il traguardo nel centro della località valtellinese per la settima volta, al termine di una frazione caratterizzata dall’attesissima ascesa del Passo del Mortirolo: l’Alta Valtellina sarà teatro di una sfida per scalatori nei 154 chilometri della 17esima tappa della Corsa Rosa.
Il percorso della 108esima edizione del Giro d’Italia è stato svelato ieri. Il #Giro108 prenderà il via dall’Albania, con la frazione inaugurale Durazzo-Tirana, il prossimo 9 Maggio, per concludersi a Roma domenica 1° Giugno 2025.
DA SAN MICHELE ALL’ADIGE A BORMIO: IL PERCORSO DELLA 17ESIMA TAPPA
Il Giro d’Italia approderà in Alta Valtellina nella frazione numero 17, con partenza da San Michele all’Adige, in provincia di Trento. La tappa inizierà con un falsopiano a salire attraverso Val di Non e Val di Sole, per poi affrontare la classica ascesa verso il Passo del Tonale.
Lo scollinamento ai 1882 metri condurrà gli atleti in Lombardia, dove il gruppo affronterà la discesa verso Ponte di Legno per poi raggiungere Monno. Il comune bresciano della Val Camonica sarà l’attacco della seconda salita di giornata, la più dura e allo stesso tempo tra le più iconiche dell’intero percorso del Giro, quella verso il Passo del Mortirolo.
Battezzato dalla Corsa Rosa il 3 giugno 1990, consacrato nel 1994 dall’impresa di Marco Pantani, i suoi circa 13 chilometri con pendenza media del 7,6% offrono terreno da grandi imprese, così come la discesa verso Grosio non sarà priva di difficoltà.
Anche gli ultimi chilometri verso Bormio non saranno affatto scontati, con lo strappo delle Motte a presentarsi a pochi chilometri dal termine.
Giovedì 29 maggio il Giro d’Italia ripartirà con la 18esima tappa da Morbegno, in direzione Cesano Maderno.
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Corsa rosa in Valtellina
Forse non tutti sanno che il Giro d’Italia e le più importanti manifestazioni ciclistiche non passano gratuitamente nei territori prescelti.
L’organizzazione della Corsa Rosa, in particolare, fa capo a RCS e si tratta, quindi, di sport e business.
Per intenderci, non lo organizza il CONI o il CSI.
Anche per questo il dibattito da sempre attivo, anche in provincia di Sondrio, sull’opportunità o meno di investire risorse pubbliche su questi eventi di massa, in alcuni casi da decenni, non dovrebbe fermarsi agli aspetti ideologici, ma basarsi sui dati, che non sono certo quelli dei passaggi televisivi dei corridori.
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