Il cappotto termico deve essere antincendio?

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Cosa caratterizza un cappotto termico come antincendio e quali caratteristiche tecniche dovrebbe possedere?

Un cappotto termico è un sistema di isolamento edilizio che utilizza pannelli multistrato senza vuoti d’aria.

Per determinare se un cappotto termico è antincendio, è necessario testare la sua resistenza al fuoco in corrispondenza di ogni solaio con funzione di compartimentazione (ossia le sezioni di facciata tra le aperture di due piani consecutivi).

Gli isolanti utilizzati sulle pareti esterne degli edifici non devono solo conferire un’efficiente isolamento termico per favorire il risparmio energetico e una diminuzione dei costi delle bollette, ma devono soprattutto garantire sicurezza, sia durante l’installazione che durante l’intero ciclo di vita dell’edificio.

È quindi fondamentale l’impiego di materiali isolanti che siano sicuri sotto ogni aspetto; rispettosi dell’ambiente, grazie all’uso di materiali e pratiche ecologiche, e sicuri per le persone, anche in caso di inconvenienti come incendi.


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È importante notare che, nonostante non sia richiamato specificamente nella normativa degli ecobonus, i materiali usati per lavorare sull’involucro edilizio, soprattutto la facciata, devono rispettare le norme antincendio in vigore dal 6 maggio 2019.

In questa data, infatti, è stata applicata la modifica e integrazione al decreto del 16 maggio 1987, n. 246, relativo alle “norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione”, come stabilito dal Decreto Min. Int. del 25 gennaio 2019 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2019.

L’articolo 2, che riguarda i “requisiti di sicurezza antincendio delle facciate”, richiede di limitare la possibilità di propagazione del fuoco attraverso la facciata (causata da fiamme o da fumo caldo che esce dalle finestre o cavità, o da incendi in edifici vicini o a livello stradale alla base dell’edificio), prevenendo così la caduta di pezzi di facciata infuocati che potrebbero ostacolare l’evacuazione degli occupanti e l’intervento dei soccorritori.

Per il conseguimento di tale finalità, per lavori di nuova costruzione o rinnovamento con il rifacimento di oltre il 50% della superficie totale di facciata, la normativa consiglia di utilizzare come riferimento la guida tecnica VVF “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili” allegata alla lettera circolare n° 5043 del 15 aprile 2013 della Direzione centrale per la prevenzione e sicurezza tecnica del Dipartimento dei Vigili del Fuoco.

B-s3-d0

Questo documento consiglia, per edifici con altezza antincendio superiore a 12m, l’uso di materiali con bassa reazione al fuoco per isolare i tamponamenti degli edifici; i materiali isolanti devono essere almeno di classe 1 (italiana) o B-s3-d0 (europea) e pertanto non devono produrre gocce infiammabili in caso di incendio (d=drops).

Certamente, non tutti gli edifici appartengono a queste categorie e quindi non sono obbligati a utilizzare isolanti incombustibili; tuttavia, è chiaro che optare per isolanti con buona reazione al fuoco è una decisione intelligente per tutti, progettisti, proprietari e residenti degli edifici che beneficeranno di una maggiore sicurezza, anche nell’investimento effettuato per l’esecuzione dell’isolamento termico.

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