Contesto e classificazione: cosa dice la Regione Lombardia
In Lombardia, l’uso di camini e stufe a biomassa legnosa (legna, pellet) è soggetto a regole rigide, finalizzate alla tutela della qualità dell’aria del Bacino Padano. Il Decreto Ministeriale 186/2017, in vigore dal 2 gennaio 2018, stabilisce che ogni generatore (stufa, camino, caldaia) deve essere dotato di Certificazione Ambientale, espressa in classi da 1 a 5 stelle: più stelle significano meno emissioni-
Dal 1° gennaio 2020, è vietato utilizzare impianti classificati 0‑2 stelle su tutto il territorio regionale.
Per gli impianti nuovi, la delibera regionale richiede almeno 4 stelle. Inoltre, dal 15 ottobre 2024, i limiti sulle emissioni diventano più vincolanti: nei comuni sotto i 300 m slm, l’utilizzo è consentito solo se le polveri sottili (PP) ≤ 15 mg/Nm³ e il Carbonio Organico Totale (COT) ≤ 35 mg/Nm³. Nei comuni sopra i 300 m slm, PP ≤ 20 mg/Nm³ è già sufficiente con almeno 4 stelle.
Quindi chi abita in pianura o zone basse dovrà preferire impianti certificati 5 stelle, in particolare per stufe a legna, per rientrare nei parametri richiesti.
Questo quadro normativo si basa anche su delibere regionali (es. n. 5360/2021) e sul Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRIA). L’ente regionale gestisce tramite CURIT il catasto di tutti gli impianti termici, dove devono essere registrati sia l’impianto che le relative manutenzioni e dichiarazioni di conformità.
Impianti già esistenti: quando sono ammessi e quali deroghe esistono
Chi possiede un camino o una stufa già installata prima del 1° gennaio 2020 (e quindi potenzialmente senza certificazione) deve verificare se l’impianto rientra tra quelli ammessi. In generale, deve essere almeno di classe 3 stelle, altrimenti è vietato utilizzarlo dopo il 15 ottobre 2024.
Tuttavia, sono previste deroghe specifiche:
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L’impianto è l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione (e quindi necessario);
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Ha rendimenti energetici elevati (minimo 75 % se a legna, 85 % se a pellet), con dichiarazione tecnica e documentazione;
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È un impianto storico, installato in edifici tutelati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 (beni culturali);
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È una stufa ad accumulo di calore, progettata e assemblata in opera secondo la norma UNI EN 15544 (che per queste non viene richiesto il numero di stelle).
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Oppure è una piccola unità (≤ 10 kW) utilizzata occasionale o ricreativamente, non come fonte principale di calore.
Quindi un vecchio camino o stufa senza certificazione poteva ancora essere utilizzato fino al 15 ottobre 2024, se rispettati i criteri sopra elencati. Scaduto tale termine, solo gli impianti certificati almeno 3 stelle o quelli che rientrano in deroga potranno continuare ad essere accesi.
Regole tecniche, sicurezza e manutenzione: obblighi da rispettare
Tutti gli impianti, sia nuovi che esistenti, devono essere installati da tecnici abilitati, secondo il D.M. 37/2008 e la qualifica FER del D.Lgs. 28/2011, rispettando le norme UNI e CEI, tra cui la UNI 10683 per generatori fino a 35 kW.
Inoltre, l’installatore deve rilasciare la Dichiarazione di Conformità, compilare il Libretto di Impianto, e registrare tutto su CURIT. Solo tecnici registrati possono fare questa operazione; l’omissione può comportare sanzioni fino a 3.000 € oppure 500–5.000 € secondo la legge regionale n. 24/2006.
Per garantire efficienza e sicurezza, è obbligatoria la manutenzione professionale con cadenza:
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Annuale per potenze > 15 kW,
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Biennale per potenze tra 10 e 15 kW,
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Ogni 4 anni per potenze ≤ 10 kW.
La canna fumaria va pulita ogni 12 mesi o dopo 4 tonnellate di combustibile consumato, per evitare incendi o elevato inquinamento.
Bonus, incentivi e opzioni alternative: come scegliere il tuo impianto
Se vuoi installare un nuovo impianto a biomassa legnosa, in Lombardia puoi accedere a incentivi regionali (fino al 95% della spesa) cumulabili con il Conto Termico nazionale e il Bonus Ristrutturazione 50 %.
La scelta migliore è puntare su impianti con classe almeno 4 stelle, e se abiti sotto i 300 m slm meglio optare per un modello 5 stelle, per soddisfare i limiti PP ≤ 15 mg/Nm³ e COT ≤ 35 mg/Nm³.
Se possiedi un camino tradizionale aperto, hai due possibili strade: trasformarlo in camino o stufa ad accumulo (norma UNI EN 15544), che gode di esenzione dagli standard a stelle ed è ammesso; oppure installare una camera di combustione certificata a 4‑5 stelle, adeguando il sistema al regolamento cosa che ti permette di conservarlo e continuare ad utilizzarlo regolarmente.
Infine, l’adozione di pellet certificato classe A1 è obbligatoria per generatori sotto i 35 kW dal 1° ottobre 2018, per tutelare ulteriormente la qualità dell’aria.
In sintesi:
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I vecchi impianti senza certificazione ambientale ≥ 3 stelle non sono consentiti dopo il 15 ottobre 2024, salvo deroghe specifiche.
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Impianti nuovi devono avere minimo 4 stelle (e 5 se sotto i 300 m slm), con rigidi limiti su PM10 e COT.
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Sono possibili eccezioni tecniche o storiche (impianti storici, ad accumulo, fonte unica di calore, ecc.).
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È fondamentale un installatore qualificato, corretta registrazione su CURIT, manutenzione certificata, e rispetto della norma UNI 10683.
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Valgono incentivi regionali e nazionali per chi sceglie impianti efficienti, riducendo costi e impatto ambientale.