Quanto si perde a lasciare i soldi fermi sul conto corrente?

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quanto si perde a lasciare i soldi fermi sul conto correnteCos’è l’inflazione e perché divora i tuoi risparmi

L’inflazione è l’aumento continuo e generalizzato dei prezzi di beni e servizi in un certo periodo. Dal 2021 in poi, soprattutto a causa del caro-energia e delle tensioni globali, l’inflazione in Italia ha toccato livelli storici: addirittura quasi il 7 % a metà 2022.

Oggi, nel 2025, il tasso si è stabilizzato intorno all’1,7 % annuo (dato di giugno) .

Ogni anno, con l’inflazione, ciò che vale 100 € oggi, nel giro di 12 mesi ne vale circa 98,3 € (se il tasso è 1,7 %).

Quindi, se lasci i tuoi soldi in un conto corrente che non rende nulla, stai perdendo potere d’acquisto: potrai comprare meno con gli stessi soldi: se avessimo 10.000 €, con inflazione al 5 % dopo 10 anni potremmo comprarne solo 6.000.

Ma con l’attuale inflazione in Italia, anche se sembra bassa, incide notevolmente nel tempo. Tra l’altro, il costo medio dell’inflazione nel 2025 è circa 1,7 %, ma su 12 mesi scorsi il valore medio è stato del 5,7 % il che fa capire come la volatilità incida anche indipendentemente dagli obiettivi BCE.


Quanto perdi su 10.000 € in un anno?

Facciamo i conti:

  • Capitale iniziale: 10.000 €

  • Inflazione annua: 1,7 %

Puoi calcolare la perdita reale così:

Valore reale = Capitale / (1 + inflazione) Valore reale ≈ 10.000 / 1,017 ≈ 9.833 € Perdita ≈ 167 €

Può sembrare poco, ma:

  1. Ogni anno perdi circa 167 € senza godere di alcun ritorno.

  2. Nel tempo la somma persa cresce, agendo in maniera simile all’interesse composto… ma negativo.

Mutuando la “Regola del 72” (per dimezzare il valore, serve 72 diviso il tasso), con il 1,7 % servirebbero circa 42 anni per dimezzare il potere d’acquisto.


E se hai 50.000 €?

La stessa percentuale si applica:

  • Capitale: 50.000 €

  • Inflazione: 1,7 %

Calcolo:

Valore reale ≈ 50.000 / 1,017 ≈ 49.167 € Perdita ≈ 833 €

Perdi oltre 800 € ogni anno, solo tenendo i soldi fermi.
Se l’inflazione cresce (es. al 3 %), la perdita è ancora più forte (~1.500 € l’anno).


Se l’inflazione resta costante per più anni

Analizziamo l’effetto cumulato:

  • Con 10.000 € e inflazione 1,7 % per 5 anni:

Valore dopo 5 anni = 10.000 / (1,017)^5 ≈ 10.000 / 1,088 ≈ 9.190 € Perdita cumulata ≈ 810 € → quasi 8 % in 5 anni
  • Con 50.000 € bastano 5 anni per perdere quasi 4.050 €.

Il denaro resta nominalmente invariato, ma la capacità di acquisto si riduce costantemente.


Perché il conto corrente “non paga”

Spesso il conto corrente:

  • Non garantisce interessi o li rende molto inferiori all’inflazione.

  • Gli interessi sono netti al lordo della tassazione, ma ci pensi tu a pagare le imposte.

Secondo un documento BCE, il tasso reale (rendimento al netto dell’inflazione) è negativo quando l’inflazione supera il tasso nominale.

Quindi, lasciare i soldi in conto corrente significa subire un rendimento negativo reale.


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Cosa fare per contrastare la perdita

Ecco alcune alternative:

  1. Conti deposito e BOT/BTP – offrono rendimenti spesso intorno al 2–3 % annuo, a fronte di inflazione attorno a 1,7 %. Rendimento reale positivo.

  2. Fondi comuni e ETF – investendo su azioni, obbligazioni o materie prime, potenzialmente proteggi il patrimonio dall’inflazione (ma con rischio).

  3. Investimenti indicizzati all’inflazione – come BTP Italia o ETF legati all’IPCA.

  4. Diversificazione – bilanciare tra liquidità, investimenti sicuri e più rischiosi può essere la chiave.

Se non vogliamo che l’inflazione intacchi poco a poco i nostri risparmi, possiamo valutare di investire tenendo presente che ogni investimento comporta un rischio.

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