I condizionatori d’aria spesso includono una modalità che consente di riscaldare l’ambiente. Questa funzionalità può essere utilizzata in alternativa o come supporto al sistema di riscaldamento della casa durante i mesi freddi.
Per quanto concerne il consumo energetico, non esiste una distinzione sostanziale tra la funzione di raffreddamento e quella di riscaldamento. Il consumo effettivo dipende da numerosi fattori, tra cui la classe energetica del condizionatore, le dimensioni dell’ambiente in cui è installato, la tecnologia impiegata, la durata dell’utilizzo e la temperatura impostata.
È possibile calcolare il consumo energetico in modalità di riscaldamento su base oraria. Un modello da 9.000 BTU di classe energetica A consuma mediamente 0,80 kWh all’ora. Se si considera un costo dell’elettricità di 0,50 euro per kWh, l’uso del condizionatore in modalità riscaldamento ha un costo stimato di 40 centesimi di euro all’ora.
Per valutare la convenienza, si devono considerare diversi elementi, come le dimensioni dell’abitazione, il tempo di utilizzo e la zona climatica in cui ci si trova. Ad esempio, se si vive in una regione con un clima invernale più dolce e si passa la maggior parte del giorno fuori casa per lavoro, l’uso del condizionatore potrebbe essere limitato a qualche ora al mattino e alla sera, rendendolo quindi un’opzione conveniente.
D’altro canto, per coloro che trascorrono l’intera giornata in casa e risiedono in una zona caratterizzata da un clima rigido, potrebbe essere più opportuno considerare altre soluzioni più economiche e performanti.