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Quanta energia consuma lo stand-by? Nuove norme UE anti spreco

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Quanta energia consuma stand-byQuanta energia consuma stand-by – Nuove recenti norme UE per combattere sprechi energetici, riducendo bollette e CO2.

Per una tipica famiglia domestica, lo standby rappresenta circa il 3% della spesa energetica annuale.

Con l’attuale aumento del costo dell’energia, questa percentuale ha un impatto ancora maggiore, ma potrebbe essere limitata grazie ai nuovi requisiti stabiliti dalla Commissione Europea. La questione del consumo energetico dei dispositivi elettronici anche quando non sono in uso è un problema di lunga data, ma nel corso del tempo la legislazione pertinente è stata cambiata per imporre agli produttori standard più rigidi.

Nel primo decennio del 2000, il consumo energetico di un apparecchio in stand-by poteva arrivare anche a decine di watt. Tra il 2008 e il 2010, in Europa, il consumo medio degli apparecchi in stand-by era di 305 kWh per abitazione all’anno, pari all’11% del consumo totale.

Nuove regole furono introdotte nel 2013, stabilendo un limite di consumo per i dispositivi in stato di spegnimento o in modalità a basso consumo non superiore a 0,5 watt, con possibile deroga fino ad 1 watt per dispositivi dotati di display informativi.

Le recenti direttive UE prevedono un’aggiornamento degli attuali limiti, mirando a una ulteriore riduzione del consumo di energia in standby: i dispositivi in stato di spegnimento non dovranno superare i 0,3 watt entro due anni dalla applicazione delle norme.

Vi sono anche delle eccezioni predisposte per i casi in cui i dispositivi che offrono unicamente una funzione di riaccensione, dove l’energia assorbita non deve oltrepassare 0,5 watt. Per gli apparecchi che invece forniscono anche informazioni o mostrano lo stato, il limite è fissato a 0,8 watt, fatta eccezione per le asciugatrici domestiche per le quali il valore massimo permesso resta 1 watt.

Con l’introduzione di queste nuove regole, la Commissione prevede che entro il 2030 sarà possibile ottenere un risparmio energetico annuo di 4 TWh, equivalente a un risparmio annuo di 1,36 milioni di tonnellate di CO2. Questo risulterà in un beneficio anche per i consumatori, con una riduzione delle loro fatture energetiche, e un risparmio totale per gli utenti stimato in 530 milioni di euro all’anno.

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