Pellet che scalda – Cosa significa “pellet che scalda di più”
Quando diciamo “scalda di più”, in termini di pellet intendiamo un combustibile che:
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ha un alto potere calorifico — cioè produce molta energia termica per chilo bruciato;
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genera poco residuo di cenere — così la combustione è più efficiente e la stufa resta più pulita;
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ha una bassa umidità interna — l’acqua assorbita riduce l’efficienza della combustione;
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ha materia prima di qualità, senza impurità o additivi.
Questi fattori determinano quanta energia viene liberata e quanta di questa energia va effettivamente a riscaldare l’ambiente.
I parametri “top” da cercare
Se vuoi il pellet “che scalda di più”, i criteri a cui prestare attenzione sono:
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Potere calorifico: un buon pellet di solito ha un potere calorifico reale (con contenuto di umidità standard) intorno ai 4,7‑4,8 kWh/kg.
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Contenuto di cenere (residuo fisso): pellet di alta qualità — classe A1 — presentano un residuo di cenere massimo dello 0,7%.
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Umidità contenuta: un pellet con umidità troppo alta spreca energia nel far evaporare l’acqua invece di riscaldare — perciò l’umidità deve essere contenuta (tipicamente sotto ~10‑12%).
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Certificazioni e materia prima: scegliere pellet con certificazioni riconosciute come ENplus® (o altre equivalenti: DINplus, ÖNORM M7135…) garantisce che il pellet sia prodotto con legno vergine, senza impurità e con processo controllato.
Se un pellet rispetta questi parametri, è “ottimizzato” per erogare calore in modo efficace.
Tipo di legno: abete, faggio… che differenza fa
La “materia prima” conta — il tipo di legno incide su densità, resa, tempo di combustione:
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Il pellet di faggio (legno duro) viene spesso indicato come molto performante: ha buona densità, tende a bruciare più lentamente — utile se hai bisogno di calore costante e di lunga durata.
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Il pellet di abete (conifera) è invece molto diffuso: ha ottimo rapporto qualità/prezzo, buona resa calorica e produce pochi residui, ed è adatto a molte stufe domestiche.
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Alcune opinioni segnalano che — contrariamente a un luogo comune — il pellet di abete potrebbe offrire potere calorifico più alto rispetto a quello di faggio (o comunque competitivo), grazie ad una maggiore presenza di lignina nelle conifere, che brucia con resa elevata.
In sostanza: se vuoi calore intenso e rapido — abete può andare bene; se cerchi calore stabile e duraturo (per esempio per riscaldare tutta la notte), faggio potrebbe essere la scelta migliore.
Il tipo di pellet che scalda di più
Un “pellet top” (per massima resa termica) idealmente dovrebbe avere:
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Certificazione ENplus® (classe A1) o equivalente;
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Potere calorifico reale ≥ 4,7‑4,8 kWh/kg;
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Residuo di cenere ≤ 0,7%;
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Umidità contenuta (< ~10‑12%);
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Legno vergine e pulito (senza additivi, vernici, colle, sabbia…).
In più, la scelta della tipologia di legno (abete vs faggio) può essere guidata in base alle tue esigenze: resa rapida vs calore duraturo.








