11 Maggio 2024 21:38

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Cippato: il combustibile più stabile ed economico

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Le rilevazioni dei prezzi del cippato a settembre 2023 confermano la straordinaria convenienza di riscaldare edifici o produrre calore di processo con questo biocombustibile derivata da risorse del territorio. La filiera locale che caratterizza la sua produzione, infatti, è risultata decisiva per limitare gli aumenti di prezzo.

Inoltre, la sua caratteristica di sottoprodotto di altre lavorazioni del legno unita ad un’ottima efficienza energetica lo rendono uno dei possibili protagonisti dell’economia forestale del futuro. A settembre 2023 il prezzo del cippato della classe di qualità A1 si attestava a 145 €/tonnellata o 39 €/MWh (iva esclusa), mentre il cippato in classe B1 segnava un prezzo di 54 €/tonnellata o 24,13 €/MWh. Valori che non si discostano dalle ultime rilevazioni, ad ulteriore conferma della stabilità garantita dal cippato.

Le biomasse legnose solide sono di gran lunga la fonte energetica rinnovabile maggiormente impiegata nel settore termico, in particolare in forma di legna da ardere e pellet.

Le rilevazioni del prezzo dei biocombustibili confermano ancora una volta e in modo inequivocabile che la fiducia delle famiglie che si scaldano con il legno è ben riposta, in termini tanto ambientali quanto economici.

Questa fiducia è fondamentale in un contesto come quello presente in cui sono ben 2,2 milioni le famiglie italiane che versano in condizioni di povertà energetica. Anche per questo è importante che misure come il mantenimento al 10% dell’IVA sul pellet siano confermate a tutela dei consumatori più fragili e della stabilità dei prezzi di mercato.

Fonte: Associazione Italiana Energie Agroforestali

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