Da agosto 2022 sono assoggettati alla registrazione nel Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici anche gli impianti che prima non rientravano nella disciplina di Regione Lombardia. Per garantire la copertura dei costi di gestione del Catasto, dei servizi correlati e delle ispezioni il responsabile dell’impianto termico è tenuto a versare un contributo alla Regione e all’Autorità competente.
Il contributo è versato dal manutentore per conto del responsabile di impianto, il quale è tenuto a riconoscergli tali oneri. Nella fattura rilasciata al responsabile dell’impianto deve essere esplicitato l’importo del contributo, il quale non costituisce imponibile IVA.
Un importante aspetto della recente norma di Regione Lombardia è destinato agli impianti termici in esercizio, ma mai oggetto di controllo da parte di un operatore abilitato o comunque non inseriti nel Catasto Unico Regionale Impianti Termici (CURIT).
Entro il 31 luglio 2023 tali impianti andavano sottoposti a controllo e manutenzione da parte di un operatore abilitato. In questo caso se non si procede correttamente si rischia l’applicazione di sanzioni fino a 3mila euro (art. 15 comma 5 D. Lgs. 192/05).