Le 10 cose vietate in bicicletta
1. Percorrere i marciapiedi in bicicletta
È vietato andare in bicicletta sui marciapiedi, anche quando non ci sono piste ciclabili. Se vuoi attraversarlo, scendi e cammina accanto alla bici.
2. Andare contromano
Non si può pedalare contromano: la sanzione può arrivare da 163€ fino a 651€.
3. Pedalare affiancati fuori dai centri abitati
Fuori dai centri abitati bisogna stare in fila indiana, salvo se uno dei due ciclisti ha meno di 10 anni: in questo caso può stare a destra.
4. Usare cuffie stereo su entrambe le orecchie
È vietato usare auricolari in entrambe le orecchie. Chi li indossa rischia una multa fino a 160€.
5. Non rispettare i semafori e le precedenze
I ciclisti devono fermarsi al semaforo rosso, dare precedenza a destra e rispettare gli stop. Sanzioni fino a 613€. Attraversare sulle strisce senza scendere costa 25€.
6. Non indossare abbigliamento riflettente e non usare luci di notte
Fuori dai centri abitati tra mezz’ora dopo il tramonto e mezz’ora prima dell’alba (e nei tunnel), è obbligatorio indossare giubbino o bretelle riflettenti. Inoltre, servono luci anteriori, posteriori, e catarifrangenti (anche sui pedali).
7. Mancanza del campanello funzionante
È obbligatorio possedere un campanello funzionante. In caso contrario, può scattare una sanzione.
8. Pedalare senza mani o distrarsi con il telefono
È vietato pedalare senza tenere almeno una mano sul manubrio o usare il cellulare durante la pedalata.
9. Disattenzione nelle curve o tagliare le traiettorie
Non si può tagliare le curve o affrontarle in modo pericoloso: il codice stradale richiede prudenza costante e buon controllo della bicicletta.
10. Non rispettare le precedenze e ignorare segnali orizzontali o verticali
I ciclisti devono sempre seguire la segnaletica stradale orizzontale e verticale, utilizzando le piste ciclabili dove presenti.
Perché è importante rispettare queste regole?
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Eviti multe salate (alcune possono superare i 600 €).
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Rendi più sicuro l’ambiente stradale per te e per gli altri utenti.
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Aiuti a costruire una cultura ciclistica più rispettosa, incoraggiando comportamenti virtuosi anche tra chi guida veicoli motorizzati.