Lavori evitati in Svizzera: stipendi alti e grandi opportunità per i frontalieri

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Lavori evitati in Svizzera


In Svizzera ci sono professioni molto richieste ma percepite come poco ambite dagli stessi cittadini. Il paese offre stipendi tra i più alti in Europa, ma persiste una forte carenza in alcuni ambiti. Questo fenomeno nasce da una combinazione di fattori: lavori fisicamente impegnativi, orari irregolari, e una preferenza dei giovani verso impieghi meno manuali.

Pur essendo ben pagati, professioni come muratore, cameriere, operaio generico, falegname, e operatore sociosanitario (OSS) faticano a trovare candidati svizzeri. Questo apre importanti opportunità soprattutto per lavoratori stranieri, in particolare frontalieri dell’UE.


Cameriere: impegno, turni e stipendio minimo

Il ruolo di cameriere in Svizzera viene sempre più evitato dai giovani.

Nonostante la retribuzione minima garantita – attorno a 3.900 CHF al mese (circa 39.000 CHF annui) – molte persone trovano l’ambiente stressante, con turni saltuari serali e weekend. 

Indeed sottolinea che, per ricoprire questa posizione, serve prova dell’assenza di candidati svizzeri disponibili. In aggiunta, i giovani laureati preferiscono varianti di carriera meno fisiche o con riconoscimento accademico, rendendo queste posizioni vuote per settimane.


Falegname e muratore: artigianato in crisi, salari alti

Le professioni artigianali – come falegname e muratore – vengono scarsamente scelte dai giovani in Svizzera.

Il lavoro manuale, il rischio fisico e la percezione di una carriera “superata” spingono gli aspiranti verso ambiti digitali o amministrativi.

Eppure gli stipendi sono tra i più competitivi: un falegname può guadagnare 68.000 CHF all’anno, mentre un muratore specializzato arriva fino a 74.000 CHF annui (oltre 5.500 CHF mensili).

In Ticino, la vicinanza con l’Italia favorisce l’impiego dei frontalieri, spesso attratti dalla retribuzione che – anche con un taglio di circa 1.500 CHF – resta molto più alta rispetto al mercato italiano nelle professioni manuali.


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Operaio generico: stanchezza fisica e lavoro notturno

Anche il lavoro da operaio generico è diventato poco desiderato.

Malgrado la retribuzione media annua di circa 38.000 CHF, molti candidati evitano i ritmi frenetici, i turni di notte e le mansioni ripetitive. Fabbriche e industrie preferiscono assumere i lavoratori frontalieri, spesso italiani, ritenuti più disponibili e meno costosi rispetto ai cittadini svizzeri.

La mancanza di candidati locali rende difficile il reclutamento in alcuni stabilimenti, soprattutto nella Svizzera italiana e presso le aziende di frontiera.


Operatore sociosanitario (OSS): domanda crescente, numero limitato di candidati

Il settore sanitario e sociosanitario è tra quelli con la più alta richiesta di personale qualificato. Gli operatori sociosanitari (OSS) guadagnano mediamente 78.000 CHF all’anno.

Ma a causa dell’invecchiamento della popolazione, delle condizioni lavorative fisicamente e mentalmente esigenti, nonché della diminuzione di candidati giovani in ambito sanitario, i posti vacanti restano numerosi. Molte strutture – case di riposo, ospedali, servizi di assistenza domiciliare – si rivolgono a lavoratori dall’estero per colmare queste carenze.


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Criticità e opportunità per i frontalieri

Pur essendo formalmente previsto in Svizzera che i cittadini locali abbiano la precedenza per l’assunzione, in questi settori si verifica spesso una carenza effettiva di candidati.

Alcuni esperti sottolineano che in Ticino, ad esempio, non si tratta di migliaia di posti vacanti, ma di un centinaio di ruoli scoperti in ristorazione e sanità.

Ciononostante, i datori di lavoro spesso preferiscono i frontalieri italiani: contratti stabili, tutela sindacale, salari elevati, e flessibilità geografica rendono la Svizzera una meta ambita per questi lavori che risultano poco appetibili al mercato interno svizzero.


Vantaggi concreti: stipendio, tutele e crescita professionale

Chi accetta questi ruoli in Svizzera spesso ottiene una retribuzione ben superiore rispetto all’Italia.

Anche con permesso G da frontaliere, si parla di circa 4.000 €/mese o più, con ferie, tredicesima, contributi sociali e assicurazioni sanitarie. In più, le imprese apprezzano la serietà e la puntualità dei lavoratori frontalieri, cosa che crea possibilità di crescita interna.

Spazi per formazione e crescita non mancano, soprattutto per chi decide di conseguire certificazioni professionali riconosciute.


In sintesi, in Svizzera esistono professioni ben retribuite ma con bassa attrattiva locale, soprattutto quando il lavoro è manuale, fisico o notturno.

L’offerta salariale resta molto interessante e strutturata su livelli alti di tutela, rendendo queste posizioni ottime opportunità per frontalieri motivati.

Chi stesse considerando un trasferimento o uno spostamento quotidiano in Svizzera, può valutare con attenzione la normativa sui permessi di lavoro (permesso G o B) e il riconoscimento delle qualifiche, in particolare nel settore sociosanitario o nelle professioni artigianali.

Infine, per chi è in grado di affrontare mansioni impegnative e cerca condizioni di lavoro migliori rispetto all’Italia, queste posizioni rappresentano una vera occasione: stipendi vantaggiosi, stabilità e possibilità di crescita professionale.

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