Lavorare in Svizzera
Le innovazioni tecnologiche e la pandemia di Covid hanno incentivato l’adozione del lavoro a distanza, anche oltre i confini nazionali, con molti lavoratori che svolgono attività per imprese estere pur continuando a risiedere in Italia.
È possibile lavorare in Svizzera dall’Italia in modalità remota? Sì, è fattibile esercitare un’occupazione in Svizzera stando in Italia, tuttavia entrambe le parti coinvolte, ovvero il datore di lavoro e il dipendente, devono essere consapevoli e concordare che sia la tassazione fiscale che le assicurazioni sociali sul salario saranno regolate dal Paese in cui viene effettivamente svolto il lavoro (Italia) e non da quello dove il lavoro è fornito (Svizzera).
Di conseguenza, il salario guadagnato in Svizzera sarà soggetto alla tassazione italiana, comprendendo sia i contributi sociali che quelli fiscali.
Lavorare in Svizzera vivendo in Italia
La situazione è diversa per chi intende lavorare come pendolare oltre il confine. In base all’Accordo firmato tra Italia e Svizzera, lo status di pendolare è garantito a condizione di rientrare quotidianamente nel proprio domicilio e di trovarsi entro 20 chilometri dal confine tra i due Paesi.
In base alla nuova intesa sui lavoratori frontalieri, la Svizzera tratterrà l’80% dell’imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi lavoratori frontalieri che opereranno nel suo territorio. Questa categoria sarà soggetta a tassazione ordinaria anche in Italia, ma la doppia imposizione verrà eliminata.
Per coloro che lavorano o hanno lavorato in Ticino, nei Grigioni e in Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore dell’accordo, si applicherà invece un regime transitorio. I cosiddetti frontalieri attuali continueranno a essere tassati esclusivamente in Svizzera.