Panoramica sul parco circolante italiano
L’età media delle auto in Italia è in costante crescita, e nel 2024 ha raggiunto livelli record. Secondo il Book UNRAE 2024, il parco circolante italiano era composto da 40.568.000 veicoli, con un’età media di circa 12,8 anni alla fine di dicembre 2024.
Un valore che conferma una tendenza consolidata: dal 2009 ad oggi il parco è cresciuto da 34,3 milioni a oltre 40,5 milioni, mentre l’età media è passata da circa 8 anni nel 2009 agli attuali 12,8 anni.
Secondo l’Annuario Statistico ACI 2025, l’età mediana delle autovetture è salita a 13 anni a fine 2024, con un aumento di 2 mesi rispetto al 2023.
Questo implica che metà delle auto circolanti ha almeno 13 anni, e che l’Italia detiene uno dei parchi più vecchi d’Europa. I velivoli immatricolati prima del 2009 — le auto Euro 0‑3 — rappresentano circa il 24 % del totale, ovvero poco meno di 8,8 milioni di veicoli.
Il confronto europeo non è più confortante: Francia circa 11 anni, Germania 10,1 anni, Regno Unito appena 8,6 anni secondo dati elaborati dall’Osservatorio Autopromotec.
Le auto immatricolate da meno di 5 anni in Italia rappresentano appena il 24,8 % del circolante, contro percentuali più elevate in altri Paesi UE.
Il mercato dell’usato cresce con forza: oltre 5,4 milioni di passaggi di proprietà nel 2024, +7,4 % rispetto al 2023.
Le cause del progressivo invecchiamento del parco auto
L’invecchiamento del parco auto italiano ha diverse cause strutturali. Innanzitutto, la crisi economica, i prezzi elevati delle auto nuove e il clima di incertezza sull’elettrico e sulle politiche ambientali portano sempre più automobilisti a rimandare l’acquisto di un veicolo nuovo.
La percentuale molto bassa di radiazioni (auto demolite o rottamate) contribuisce al fenomeno: circa 1.245.000 radiazioni nel 2024, terzo livello più basso del periodo esaminato, aumentano il numero di veicoli circolanti e quindi l’età media generale.
Secondariamente, la penetrazione di veicoli elettrici e ibridi è ancora marginale: le auto elettriche pure rappresentano appena 0,7 % del totale, mentre le plug‑in e ibride complessivamente sfiorano l’1,4 % del parco auto.
Anche AutoScout24 segnala come, nonostante una crescita del +103 % nelle elettriche tra il 2023 e il 2024, la loro quota rimanga modestissima, appena 0,8 % del totale.
Infine, dal lato normativo e infrastrutturale, gli incentivi per lo svecchiamento del parco (es. rottamazione, bonus ecologici) non sono sufficientemente efficaci o strutturati, e le infrastrutture di ricarica elettrica rimangono concentrate in alcune regioni del Nord, limitando l’adozione nel resto del Paese.
Il risultato è che molti consumatori cambiano auto solo quando diventa indispensabile, rinunciando quindi a un ricambio ordinato e regolare del parco vetture.