La residenza è la dimora fiscale del cittadino cui fa riferimento: si può cambiare presso il Comune di residenza, a patto che coincida con la dimora abituale.
Per la legge deve coincidere con il luogo dove si dimora abitualmente o fiscalmente, a tal fine la residenza è presente in tutti i documenti d’identità e viene notificata in un documento ufficiale di un comune specifico.
Il domicilio è il luogo in cui abbiamo la principale di interessi e affari, ma non compare in nessun documento e non è necessario alcun atto ufficiale. Esiste solo per esplicare un indirizzo di reperibilità, scegliendo per esempio un domicilio (di volta in volta differente) per (ad esempio) facilitare la ricezione di documenti, lettere, pacchi, corrispondenza personale, comunicazioni scritte.
Infatti non è richiesta la dimora presso il domicilio selezionato, che potrebbe essere, tra l’altro, in numero maggiore di uno.
Il domicilio può essere volontario o necessario, come nel caso dei minori, per cui deve obbligatoriamente coincidere con quello dei genitori.