Funghi più pericolosi
Una stagione straordinaria nei boschi valtellinesi
L’estate 2025 si è rivelata una vera e propria rivoluzione per i cercatori di funghi in Valtellina — una stagione definita eccezionale, con porcini, mazza di tamburo, laricini, russule, lattari e altre specie spuntate in quantità record nei boschi tra valle e alta quota,
Questo boom micologico, dopo un 2024 povero, è stato favorito da un clima ideale: alternanza di caldo afoso e precipitazioni abbondanti, con efficaci microclimi che hanno stimolato la crescita massiccia dei funghi fino a 2.300 metri di quota.
Il risultato? Boschi presi d’assalto da migliaia di cercatori — alcuni, addirittura, hanno raccontato che “persino i bambini riescono a raccoglierli ai lati della strada”.
In molti casi, la competizione per i luoghi migliori ha spinto appassionati ad addentrarsi in solitudine, di notte o all’alba, in zone impervie e segrete, aumentando così i rischi.
Un afflusso travolgente: entusiasmo, tensioni e incidenti
L’afflusso massiccio di cercatori, attratti dalla quantità eccezionale di funghi, ha creato un mix tra entusiasmo e tensioni. L’effetto è stato un aumento notevole di litigi, risse, incidenti e persino vittime.
Un episodio emblematico è avvenuto all’Aprica, quando un turista di 64 anni, nel tentativo di raccogliere un porcino, è stato aggredito alle spalle da un altro cercatore: la vicenda è degenerata in una violenta testata e bastonata alla testa, con conseguente ricovero in codice giallo e indagine dei carabinieri.
Non meno grave è il numero delle vittime: solo nelle ultime settimane si contano cinque decessi. Le cause? Principalmente scivolate, cadute, malori o infarti, conseguenze dirette dell’imprudenza e del terreno impervio, più che dell’intossicazione da funghi velenosi .
Il micologo ATS Montagna sottolinea con chiarezza che “si muore più per la ricerca che per il consumo”: i rischi maggiori sono legati alla modalità di raccolta, non al fungo in sé.
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Micologi, sicurezza e buone pratiche
Di fronte alla situazione, l’ATS Montagna ha attivato il suo Ispettorato Micologico, operativo dal 1 agosto al 31 ottobre 2025, con 10 sedi distribuite tra Valtellina, Valcamonica e Alto Lario. Il servizio gratuito consente il controllo dei funghi raccolti: si consiglia di portarli in cestini forati, separati per specie e in buone condizioni, per ottenere una certificazione di commestibilità o fargli distruggere eventuali velenosi.
Inoltre, vengono promosse una serie di buone pratiche per una raccolta sicura:
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Andare sempre in compagnia;
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Indossare scarponi, pantaloni lunghi, abiti visibili, usare cesto in vimini e bastone;
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Evitare luoghi pericolosi o isolati, informare qualcuno del percorso e dell’orario, portare cellulare;
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Mantenersi idratati, monitorare il meteo, e considerare la raccolta un’attività rilassante;
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Filtrare solo funghi freschi e informarsi bene sulla loro commestibilità.
I funghi più pericolosi in Valtellina includono Amanita phalloides, Amanita verna, Cortinarius rubellus, Galerina marginata, Amanita muscaria, Entoloma sinuatum, Omphalotus olearius, ma sottolinea che le intossicazioni gravi sono rare e spesso legate alla mal conservazione o consumo eccessivo di commestibili.
L’estate 2025 in Valtellina ha regalato una stagione di funghi senza precedenti: i boschi si sono trasformati in un terreno generoso di porcini e altre specie pregiate, attirando migliaia di appassionati. Tuttavia, l’abbondanza ha messo in luce rischi spesso sottovalutati: competizione, isolamento e terreni impervi hanno causato risse, incidenti e purtroppo anche vite spezzate.
La risposta delle istituzioni — con l’attivazione del servizio micologico e la promozione di pratiche di sicurezza — è un tassello fondamentale per coniugare passione e tutela personale. La vera sfida resta vivere questo fenomeno con rispetto, prudenza e responsabilità, perché nel bosco il rischio non è il fungo… ma il modo in cui lo cerchi.