29 Aprile 2024 10:33

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Fotovoltaico dispersioni energetiche di scambio sul posto e ritiro dedicato

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Fotovoltaico dispersioni energeticheFotovoltaico dispersioni energetiche

Lo Scambio sul Posto è un meccanismo che permette di iniettare nell’infrastruttura elettrica l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico quando non viene consumata all’istante, e di ritirarla in seguito quando è necessario.

L’energia iniettata nella rete dall’impianto fotovoltaico e successivamente riutilizzata, viene rimborsata dal GSE con una tariffa che può fluttuare, ma che mediamente si situa attorno a 0,15 € al kWh.

Dal 1° gennaio 2024, il sistema dello scambio sul posto, che regola un tipo di contratto tra il Gestore dei Servizi Energetici e i proprietari di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo, non è più disponibile.

Dal 2024, per i nuovi impianti, il GSE propone il Ritiro Dedicato, un metodo che si prevede produca una remunerazione inferiore rispetto alla precedente alternativa (si stima che sia 2/3 meno lucrativa).
Il ritiro dedicato offre ai produttori un modo per commercializzare l’energia in eccesso generata: ogni produttore ha l’opportunità di vendere l’energia eccedente e ottenere un compenso per ogni kWh.

FINE DELLO SCAMBIO SUL POSTO: CONVIENE IL RITIRO DEDICATO?

L’energia estratta dalla rete nazionale, nella stragrande maggioranza dei casi, viene addebitata ogni due mesi e, solo dopo, si ottiene il rimborso per quella iniettata. Tuttavia, tale rimborso, erogato annualmente sulla base di un sistema di acconti e conguagli, non riesce a coprire l’importo speso: l’ammontare è fino al 40% inferiore rispetto al totale delle bollette e dell’energia commercializzata al Gestore. Ciò accade perché il sistema di scambio sul posto esclude dalla sua valutazione oneri e tasse. Di conseguenza, questa scelta non offre vantaggi economici immediati e gratificanti.

Fotovoltaico dispersioni energetiche di scambio sul posto e ritiro dedicato

Per coloro che non dispongono di un sistema di accumulo associato al proprio impianto fotovoltaico, la rete di distribuzione elettrica nazionale può fungere da deposito virtuale. Tuttavia, tale metodo comporta che l’energia immessa in rete sia mantenuta in movimento o trasportata a grande distanza, provocando una dispersione di elettricità e uno spreco rispetto all’utilizzo di un’energia prodotta e utilizzata localmente.

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