Ci si incammina, pur essendoci un sentiero, sulla VASP (fino a quota 1.300 m è anche strada di cantiere) che raggiunge l’alpe Brusada (Bruciata) dove si trovano due nuclei di baite, una piccola chiesa e un’ottima vista su Lanzada, Caspoggio, Primolo e Chiesa in Valmalenco.
In centro al maggengo si prende il sentiero n. 351 che, dopo poco, comincia a salire ripido passando per l’Alpe Piscée, il piccolo alpeggio Cup, per poi innestarsi sul percorso dell’Alta Via (2.075 m, sentiero n. 305).
Proseguendo in direzione Nord-Est si arriva all’Alpe Acquanera, in un bel pianoro ai piedi dell’omonima cima. Continuando sull’AV, con vari su e giù, si passa dal piccolo laghetto dei “Muntagnun” (intorbatosi), poi sopra il Lago Mufulé per poi arrivare all’Alpe Prabello.
E’ un grande maggengo con una caratteristica chiesa e baite in sasso che si trova ai piedi del Pizzo Scalino.
Prendendo la VASP che va in direzione Nord si scende all’Alpe Campagneda dove, dopo aver superato il ponticello, si imbocca il sentiero che va in direzione Nord-Ovest. Lungo il tragitto si passa in una zona ricca di falesie e si arriva al primo parcheggio di Campo Moro; da qui si raggiunge il muro del bacino artificiale.
Dopo aver percorso la sommità del muro della diga si scende lungo la strada sterrata e raggiunto il termine della VASP si prende il sentiero n. 342 che porta all’Alpe Foppa e sbuca a Franscia.
Ripresa la strada si percorrono altre due gallerie e poi si prende il sentiero che scende a Tornadri e quindi si raggiunge il punto di partenza.
Percorso (E) di 24 chilometri, dislivello positivo 1.200 metri, alcune fontane.
Giorgio Gemmi