Elettrificare i consumi domestici: costi aggiuntivi e aumento di potenza

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Elettrificare consumi domesticiElettrificare consumi domestici

Non è sempre garantito che il passaggio dal gas all’energia elettrica comporti un incremento di potenza e una richiesta di potenziamento del livello di elettrificazione.

Per i clienti domestici in bassa tensione (BT), una richiesta di aumento di potenza implica il pagamento di un contributo una tantum e un incremento dei costi ricorrenti in base ai singoli contratti.

CUCINARE SENZA FONTI FOSSILI

Aumentare la potenza del contatore comporta un costo di circa 70 euro per ogni kilowatt (kW) aggiuntivo, mentre la riduzione della potenza è offerta senza costi. Tuttavia, è possibile che il tuo fornitore di energia applichi un costo aggiuntivo per il servizio di modifica della potenza.

Per i clienti nel mercato libero, il costo per modificare la potenza può variare a seconda delle specifiche del contratto sottoscritto.

I clienti che rientrano nella categoria di Maggior Tutela (ad esempio i clienti vulnerabili) o nelle Tutele Graduali (quelli che non hanno scelto un fornitore nel mercato libero) devono corrispondere al loro fornitore un contributo di 23 euro.

È importante anche considerare l’impatto sul deposito cauzionale: un aumento della potenza richiederà un adeguamento dell’importo del deposito se non si sceglie il prelievo automatico.

In ogni caso, sia che si tratti di mercato libero, tutele graduali o mercato tutelato, il fornitore è obbligato a versare al distributore un contributo per l’aumento della potenza.

Prima di decidere, è essenziale calcolare la potenza necessaria basandosi sul consumo energetico. Per fare questo, puoi usare la formula P (potenza) = E (energia) / t (tempo), dove E rappresenta l’energia utilizzata in un certo periodo e t la durata di tale periodo.

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