Controllare funzionamento cappotto termico – Il sistema di isolamento termico costituisce l’ultima linea di difesa della facciata di un edificio, quindi è fondamentale una progettazione accurata per garantire la corretta manutenzione preventiva, preservandone così la funzionalità e prolungandone la durata nel tempo. Infatti, il cappotto termico ha una durata media di almeno 40 anni e con le giuste misure preventive può durare quanto l’intero edificio, contrastando l’usura dei materiali.
Da anni applicato su residenze e appartamenti, questo strumento consente di isolare efficacemente gli ambienti interni e di trattenere il calore il più a lungo possibile.
Per garantire una durata massima del cappotto termico, è essenziale eseguire una manutenzione periodica e sistematica, prevedendo una serie di controlli e interventi mirati a mantenere gli standard di funzionalità, efficienza, affidabilità e qualità per cui l’edificio è stato costruito.
Se esaminiamo i benefici derivanti dall’installazione di un cappotto termico, scopriamo che sono molteplici: la dispersione del calore è ridotta, sia in inverno che in estate. Infatti, tale installazione limita la creazione di aria fredda all’interno delle pareti, dovuta a discontinuità nella costruzione dell’edificio. Inoltre, l’isolamento termico garantisce una migliore protezione acustica e certamente rappresenta un investimento che valorizza la proprietà sul mercato.
Non è consigliabile installare un cappotto termico in una struttura affetta da muffa e umidità, a meno che non si siano risolti questi problemi prima. Altre situazioni in cui l’installazione di un cappotto termico non è possibile includono gli edifici soggetti a vincoli architettonici; in questi casi, potrebbe essere considerata un’isolazione interna, sebbene ciò comporterebbe una riduzione degli spazi.
Controllare funzionamento cappotto termico – Per valutare l’efficacia di un cappotto termico durante l’inverno, è possibile effettuare un semplice test dopo cena regolando il termostato dei radiatori o del sistema di riscaldamento a 20 gradi. Se l’abitazione è adeguatamente isolata, la mattina successiva si potrà verificare la temperatura interna, che non dovrebbe essere diminuita di più di 1 o 2 gradi.
Oltre a ciò, si potrebbe avvertire un profondo senso di comfort e un ambiente piacevolmente caldo, che potrebbe persino permettere di aprire le finestre per ventilare l’abitazione. Questa pratica è spesso raccomandata dai professionisti della salute per garantire un ricircolo d’aria più sano e per combattere l’inquinamento domestico.