Case Green e caldaie a gas: cessano gli incentivi

Condividi

stop alle case energivoreStop alle case energivore

Riscaldamento domestico tra opportunità e nuove sfide

Dal 1° gennaio 2025, non sarà più possibile beneficiare di sovvenzioni per l’installazione di caldaie a gas o altri combustibili fossili. Questa decisione è parte di un cambiamento epocale nella gestione energetica degli edifici residenziali in Italia e in tutta Europa, e rappresenta un tassello importante nella transizione verso un futuro più sostenibile. L’obiettivo è chiaro: ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e promuovere l’uso di tecnologie a basso impatto ambientale.

In Italia, il riscaldamento domestico costituisce una quota rilevante del consumo energetico, soprattutto nelle regioni settentrionali dove le temperature invernali richiedono maggiori investimenti per mantenere le abitazioni confortevoli. Infatti, ben l’84% dei consumi termici residenziali proviene dal riscaldamento, rendendolo un settore chiave nella lotta al cambiamento climatico.


LEGGI ANCHE: Caldaie a gas addio? Scopri alternative e costi


Il ruolo delle pompe di calore nella transizione energetica

Tra le alternative più discusse alle caldaie tradizionali vi sono le pompe di calore (PdC), una tecnologia che sfrutta l’energia ambientale per generare calore in modo efficiente. Le pompe di calore rappresentano un’opportunità importante per la riduzione delle emissioni, in quanto possono ridurre significativamente i consumi di energia e le emissioni di CO2 rispetto alle caldaie alimentate da gas o altri combustibili fossili.

Tuttavia, nonostante i vantaggi ambientali e i risparmi energetici, la diffusione delle pompe di calore è ancora limitata da alcuni ostacoli. I costi iniziali per l’installazione di questi impianti sono elevati, e molte abitazioni non dispongono dello spazio adeguato per ospitare l’attrezzatura necessaria. Infatti, uno studio evidenzia come solo il 42% delle abitazioni italiane abbia le caratteristiche strutturali idonee per adottare questo sistema di riscaldamento.

Case Green e caldaie a gas

Le caldaie a condensazione: una soluzione intermedia

Di fronte ai problemi legati alla diffusione delle pompe di calore, le caldaie a condensazione rappresentano una soluzione più praticabile per molti italiani. Queste caldaie offrono un miglior rapporto costo-beneficio rispetto alle alternative e sono in grado di ridurre i consumi energetici fino al 60% rispetto ai sistemi di riscaldamento più datati. Questo significa che, pur non essendo completamente “green”, le caldaie a condensazione possono comunque dare un contributo importante alla riduzione delle emissioni, specialmente nelle abitazioni dove l’installazione di pompe di calore non è fattibile.

Uno studio realizzato da Bip Consulting per enti come Proxigas, Utilitalia, Assotermica, Assogasliquidi e Assogas conferma che, almeno nel breve termine, le caldaie a condensazione rappresentano una delle soluzioni più realistiche per contribuire agli obiettivi della direttiva europea sulle “Case Green”.

La direttiva EPBD 2024/1275: cosa cambierà dal 2025?

La Commissione europea ha recentemente pubblicato il primo documento esplicativo relativo alla direttiva EPBD 2024/1275, conosciuta come la direttiva sulle “Case Green”. A partire dal 1° gennaio 2025, non sarà più possibile ottenere incentivi per l’acquisto, l’installazione o la messa in funzione di caldaie alimentate da combustibili fossili. Questo significa che, sia a livello nazionale che europeo, tutte le agevolazioni attualmente disponibili per l’installazione di caldaie a gas, a petrolio o a carbone verranno eliminate.

Gli incentivi attualmente disponibili includono sovvenzioni, prestiti a tassi agevolati e sgravi fiscali, tutti destinati a scomparire per queste tecnologie, con lo scopo di accelerare la decarbonizzazione del settore residenziale. La decisione riflette la volontà di promuovere un’edilizia sostenibile, incoraggiando l’adozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio e la riduzione dell’impatto ambientale delle abitazioni in tutta Europa.

Le eccezioni: incentivi per i sistemi ibridi

Nonostante il divieto generale, la direttiva prevede un’importante eccezione per i sistemi ibridi. Sarà infatti ancora possibile ottenere incentivi per l’installazione di sistemi di riscaldamento che combinano una caldaia tradizionale con un generatore alimentato da energie rinnovabili. Tuttavia, affinché questi sistemi siano considerati idonei, la quota di energia proveniente da fonti rinnovabili dovrà essere “considerevole”, anche se la direttiva non fornisce una soglia precisa in termini numerici.

Questa eccezione permette di mantenere in uso le caldaie a gas, purché combinate con tecnologie che utilizzano fonti rinnovabili, come i pannelli solari o le pompe di calore. In questo modo, si cerca di incentivare soluzioni intermedie, che riducano la dipendenza dai combustibili fossili senza richiedere un abbandono totale delle tecnologie esistenti.

Incentivi già approvati: cosa succederà?

Un altro punto cruciale della direttiva riguarda gli incentivi già approvati prima del 2025. Tutte le sovvenzioni, i prestiti e gli sgravi fiscali concessi nell’ambito di fondi europei, nazionali o regionali potranno essere mantenuti, anche dopo l’entrata in vigore del divieto. Questo include anche i finanziamenti per la manutenzione o lo smantellamento di vecchie caldaie, così come per la transizione verso l’uso di gas rinnovabile.

In sostanza, la Commissione europea vuole evitare una discontinuità nei finanziamenti, garantendo una transizione graduale verso un’energia più pulita senza penalizzare chi ha già intrapreso investimenti nel settore del riscaldamento.

Conclusione: verso un riscaldamento più sostenibile

La transizione energetica nel settore del riscaldamento domestico sta per entrare in una fase decisiva. Dal 2025, la fine degli incentivi per le caldaie alimentate da combustibili fossili segnerà un cambiamento importante nelle politiche energetiche italiane ed europee. Se da una parte questo porterà a sfide economiche per le famiglie e le imprese, dall’altra aprirà la strada a soluzioni più sostenibili che contribuiranno a ridurre l’impatto ambientale degli edifici residenziali.

Le pompe di calore e i sistemi ibridi rappresentano il futuro del riscaldamento domestico, anche se la loro diffusione richiederà ancora tempo e investimenti. Le caldaie a condensazione, per il momento, continueranno a giocare un ruolo fondamentale nel ridurre le emissioni, in attesa che tecnologie ancora più avanzate diventino accessibili a un numero sempre maggiore di persone.

RICEVI LE NEWS CON
Telegram WhatsApp Messenger Instagram

Condividi

Ultime Notizie