Il peso delle parole

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peso delle paroleQuello che è successo il 14 dicembre al pronto soccorso di Sondrio lo conoscono solo i testimoni e gli accusati dell’episodio. I secondi non hanno, al momento, un nome e un cognome. Non ci sono prove ufficiali che confermano o smentiscono le accuse. Resta la tragedia umana. Capirla è impossibile. Commentarla dovrebbe essere troppo per chiunque e dovunque.
C’è un però. I termini associati al territorio in queste ore sono pietre per chi ci vive e opera: ricercando “razzismo” su Google in cima si trova la notizia sondriese. Potrebbe essere utile ricordarne il significato, chiedendosi se sia il termine da usare, aggiungendo quello delle due parole che, forse, in attesa di sviluppi, andrebbero associate ai fatti. La prima è un problema mondiale che arriva dalla “notte dei tempi”. Il deficit della seconda è un’emergenza dei tempi moderni. E riguardano tutti, non solo la piccola e, ai confini dell’impero, Valtellina. Concentrarsi su di esse e del perché pervadono mille aspetti e momenti delle nostre vite potrebbe essere più importante del cercare chi votano i valtellinesi e gli accusatori. L’unica cosa di cui in questo momento la famiglia colpita dal lutto non ha bisogno sono le strumentalizzazioni.

Razzismo. Concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze. È alla base di una prassi politica volta, con discriminazioni e persecuzioni, a garantire la ‘purezza’ e il predominio della ‘razza superiore’.
Ignoranza. L’ignorare determinate cose, per non essersene mai occupato o per non averne avuto notizia
Empatia. Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.

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