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Pellet e legna, rincari record in arrivo: quanto spenderanno gli italiani nella stagione 2025/2026

Pellet, rincariPrezzi pellet - (valtellinamobile.it)

Il mercato delle biomasse registra domanda in crescita. Focus su certificazioni, consigli per risparmiare e tendenze sostenibili

Con l’avvicinarsi della stagione invernale 2025-2026, cresce l’attenzione verso i costi di riscaldamento domestico, in particolare per quanto riguarda pellet, legna da ardere e cippato. Queste fonti di energia rinnovabile rappresentano un’alternativa sempre più diffusa per il riscaldamento, soprattutto in un contesto economico caratterizzato da fluttuazioni dei prezzi e da un crescente interesse verso soluzioni sostenibili.

L’interesse verso il riscaldamento a biomassa continua a crescere, spinto dalla necessità di ridurre le emissioni di CO2 e di contenere i costi energetici domestici. Le politiche europee e nazionali favoriscono l’adozione di tecnologie più efficienti e sostenibili, incentivando l’uso di pellet, legna e cippato certificati.

Andamento dei prezzi di pellet, legna da ardere e cippato per il 2025-2026

Secondo le ultime analisi di mercato, i prezzi di pellet per la stagione invernale 2025-2026 mostrano una tendenza alla stabilizzazione rispetto agli anni precedenti, dopo un periodo di aumenti dovuti a costi di produzione e trasporto in crescita. Si registra un prezzo medio nazionale che si aggira intorno ai 320-350 euro a tonnellata, con variazioni legate alla qualità del materiale e alla zona geografica di acquisto. La domanda continua a essere elevata, trainata dall’incremento dell’utilizzo di stufe e caldaie a pellet, soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro Italia.

Stufe a pellet

Stufe a pellet: i prezzi – (valtellinamobile.it)

Per quanto concerne la legna da ardere, i prezzi si mantengono relativamente stabili, con un prezzo medio che si attesta tra i 70 e i 90 euro per quintale. La disponibilità di legna rimane buona, grazie a una gestione più attenta delle risorse forestali e a una maggiore offerta da parte di piccoli produttori locali. È importante sottolineare come la tipologia di legna – dura o tenera – incida sensibilmente sul costo finale e sul potere calorifico, con la legna dura che garantisce una combustione più efficiente e duratura.

Il cippato, materiale ottenuto dalla triturazione di residui di legno, rappresenta un’opzione sempre più apprezzata soprattutto per impianti di riscaldamento industriali o condominiali. Il prezzo medio del cippato si attesta attorno ai 40-60 euro per metro cubo, con una leggera crescita rispetto alla stagione precedente, motivata principalmente dall’aumento dei costi energetici e dalla domanda crescente nel settore pubblico e privato.

Il mercato del riscaldamento a biomassa è influenzato da molteplici fattori, tra cui la situazione climatica, la disponibilità delle materie prime, i costi di trasporto e le normative ambientali. Nel 2025, la spinta verso una maggiore sostenibilità ambientale ha portato a un incremento delle verifiche sulla qualità dei prodotti immessi sul mercato, con un’attenzione particolare al contenuto di umidità e alla certificazione ENplus per il pellet.

Per i consumatori, è consigliabile acquistare pellet e legna da ardere con certificazioni ufficiali e da fornitori affidabili, per garantire un rendimento ottimale e una combustione pulita. Inoltre, la scelta del materiale deve essere orientata in base all’impianto di riscaldamento utilizzato: il pellet è ideale per stufe e caldaie automatiche, mentre la legna è preferibile per camini tradizionali e stufe a legna.

Un’altra raccomandazione importante riguarda la pianificazione degli acquisti: prenotare con anticipo le forniture può permettere di evitare aumenti improvvisi e di beneficiare di offerte stagionali. Inoltre, la conservazione corretta del materiale, in ambienti asciutti e aerati, è fondamentale per preservarne le qualità e ridurre gli sprechi.

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