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Milano Cortina 2026, costi record e polemiche: il futuro della Valtellina è a rischio

Milano Cortina 2026, costi record e polemicheScattano le prime polemiche sui preparativi per le Olimpiadi 2026 - valtellinamobile.it

Sono già in corso i preparativi per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, ma nascono già le prime polemiche che metto a rischio l’intera regione.

Ogni grande evento porta con sé opportunità, ma anche sfide logistiche e organizzative che richiedono pianificazione, investimenti e coordinamento tra enti pubblici e privati. La mobilità è uno degli aspetti più delicati, perché incide direttamente sull’esperienza dei partecipanti e sulla qualità della vita dei residenti coinvolti.

Quando si aumentano le corse ferroviarie, bisogna considerare l’impatto su infrastrutture, personale, bilancio e sostenibilità del servizio nel medio e lungo periodo. Le decisioni prese in vista di un evento possono generare effetti collaterali, soprattutto se non accompagnate da investimenti strutturali e risorse adeguate.

Inizia i problemi prima delle Olimpiadi

Trenord ha previsto 120 corse aggiuntive per le Olimpiadi Invernali 2026, con l’obiettivo di garantire collegamenti efficienti tra Milano e la Valtellina. Le tratte interessate includono la linea Milano–Tirano, che attraversa territori montani e richiede una gestione attenta della sicurezza e della puntualità.

Milano Cortina 2026, costi record e polemiche

Trenitalia promette una copertura totale durante le Olimpiadi – caltellinamobile.it

L’aumento delle corse comporta un incremento dei costi operativi, stimato in circa 20 milioni di euro, che ricadranno sul bilancio regionale. La Regione Lombardia dovrà coprire le spese aggiuntive, senza certezze su eventuali rimborsi o contributi da parte dello Stato centrale.

Il personale necessario per gestire le nuove corse è stimato in almeno 100 unità, tra macchinisti, controllori e addetti alla manutenzione dei convogli. Trenord ha già segnalato difficoltà nel reperire risorse umane e il rischio è quello di sovraccaricare il personale attualmente in servizio.

Le stazioni coinvolte non sono tutte attrezzate per gestire flussi elevati di passeggeri, e alcune necessitano interventi urgenti di adeguamento strutturale. Senza investimenti mirati, l’aumento delle corse potrebbe generare disagi, ritardi e problemi di sicurezza per utenti e operatori ferroviari.

Anche la manutenzione dei treni subirà pressioni maggiori, con il rischio di guasti, interruzioni e riduzione della qualità del servizio offerto. I convogli attualmente disponibili non sono sufficienti e Trenord dovrà valutare l’acquisto o il noleggio di nuovi mezzi per coprire le tratte.

I sindacati hanno espresso preoccupazione per le condizioni di lavoro, chiedendo garanzie su turni, sicurezza e formazione del personale coinvolto. La gestione dell’emergenza climatica invernale è un ulteriore fattore critico, soprattutto per le tratte montane soggette a neve e gelo.

Il piano di potenziamento è stato presentato come necessario, ma alcuni esperti lo definiscono rischioso se non accompagnato da una visione strategica. Le Olimpiadi rappresentano un’occasione importante, ma non devono compromettere la sostenibilità del trasporto pubblico regionale nel periodo successivo.

I pendolari temono che le corse aggiuntive possano penalizzare il servizio ordinario, generando ritardi e riduzioni sulle linee più frequentate. Trenord ha assicurato che il piano sarà gestito senza impatti negativi, ma le criticità sollevate restano oggetto di dibattito pubblico.

La mobilità olimpica deve essere integrata con il territorio, valorizzando le infrastrutture esistenti e garantendo benefici duraturi per residenti e turisti. Ogni decisione presa oggi influenzerà il futuro del trasporto regionale, e la trasparenza sarà fondamentale per ottenere consenso e risultati concreti.

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