I Taròz sono un piatto tipico della tradizione della Valtellina, nato nelle cucine contadine delle montagne lombarde quando serviva sfruttare con gusto pochi ingredienti che c’erano a disposizione. Si tratta di una purea/rustica di patate e fagiolini (o fagioli, in certe versioni), condita con burro, cipolla e abbondante Valtellina Casera DOP, che diventa morbida e filante e unisce tutti i sapori.
La parola “Taròz” in dialetto locale significa proprio “miscuglio”, a significare l’atto di mescolare le verdure con il formaggio fuso e il condimento.
Con pochi gesti e ingredienti semplici otteniamo un piatto davvero gustoso e confortante — perfetto per una cena rustica o quando si vuole un comfort‑food che non rinuncia alla qualità.
Ingredienti (per 4 persone)
Ecco gli ingredienti base che ti serviranno. Puoi poi adattare quantità o piccoli dettagli in base ai gusti o alla disponibilità.
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Patate: circa 400 g (o 4‑6 patate medie)
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Fagiolini (o fagiolini + fagioli): circa 250‑300 g
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Valtellina Casera DOP: circa 200 g
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Burro: circa 100‑150 g (a seconda di quanto vuoi renderlo ricco)
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Cipolla: 1 (media)
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Sale e pepe q.b.
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(Facoltativo) Un pizzico di noce moscata per dare aroma.
Nota importante: la qualità delle materie prime fa la differenza — scegli buone patate (tipo farinose), fagiolini freschi, e soprattutto il formaggio Valtellina Casera DOP autentico (che porta tutta la ricchezza di sapore del territorio).
Preparazione Taroz passo‑passo
Ecco come preparare i Taròz in modo chiaro e semplice:
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Prepara le verdure
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Lava bene i fagiolini, elimina le estremità.
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Sbuccia le patate e tagliale a cubetti (o lascia intere se sono piccole). Alcune versioni le lessano intere e poi si sbucciano.
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Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata e metti a cuocere prima le patate, e 10‑15 minuti dopo aggiungi i fagiolini, così che finiscano lo stesso tempo (alcuni fanno anche insieme dall’inizio, regolandosi sui tempi).
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Quando sono teneri, scola bene.
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Schiaccia e mescola
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Trasferisci le verdure in una ciotola capiente o nella stessa pentola (fuoco spento).
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Con un cucchiaio di legno (o una forchetta) schiaccia le patate in modo da ottenere una purea grossolana, e unisci i fagiolini, lasciandoli interi o leggermente spezzati — dipende dalla consistenza che preferisci.
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Aggiusta con sale e pepe.
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Aggiungi il formaggio
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Taglia il Valtellina Casera DOP a cubetti o a scaglie e aggiungilo al composto ancora caldo in modo che cominci a fondersi.
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Copri con un coperchio per alcuni minuti se vuoi che si leghi bene.
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Prepara il condimento al burro e cipolla
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In una padella, sciogli il burro e fai soffriggere la cipolla affettata finemente finché non diventa dorata; nell’ultima fase puoi far diventare il burro “nocciola”, ossia leggermente caramellato, per un gusto più intenso.
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Se vuoi, puoi aggiungere anche qualche foglia di salvia o un po’ di pancetta rosolata per dare una nota affumicata (variazione).
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Unisci tutto
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Versa il burro e la cipolla (e l’eventuale pancetta) sopra la purea di verdure e formaggio.
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Mescola bene per distribuire il condimento e rendere il piatto uniforme, cremoso e filante.
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Servi subito, ben caldo. Il momento di consumo è importante perché il formaggio deve ancora essere morbido e il piatto deve essere “vivo”.
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Consigli utili per la riuscita perfetta
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Usa patate farinose: danno una consistenza più morbida e cremosa.
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Fai attenzione alla cottura: se le patate o i fagiolini sono troppo cotti rischiano di diventare acquosi o perdere consistenza.
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Non esagerare con la schiacciatura: lascia qualche pezzetto di fagiolino per dare contrasto.
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Il formaggio: scegli Valtellina Casera DOP, perché ha la giusta scioglievolezza e un gusto che ricorda la montagna.
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Il burro: se vuoi un sapore ancora più intenso, fallo leggermente “nocciola” ma senza bruciarlo; l’aroma che sprigiona è davvero un plus.
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Servilo immediatamente: appena fuori dalla padella il sapore è al massimo; con il tempo, la consistenza può perdere molto. Alcune fonti indicano che si conserva per un paio di giorni in frigorifero ma riscaldando bene.
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Variante vegetariana: la ricetta base non richiede carne, quindi è già adatta. Se però vuoi alleggerirla, puoi ridurre il burro o sostituirlo in parte con olio extravergine d’oliva, ma perderai un po’ del gusto “montagna”.
Origine, storia e perché vale la pena provarli
Come accennato, i Taròz provengono dalla Valtellina e dalla tradizione “povera” delle montagne: ingredienti semplici, facilmente reperibili anche nei periodi più freddi o isolati, uniti in un piatto che riscalda e nutre.
Il formaggio Valtellina Casera DOP è uno dei protagonisti della cucina valtellinese: prodotto con latte vaccino della provincia di Sondrio, ottenuto da tempi antichi, e certificato DOP.
La parola “taròz” – miscuglio, mescolanza – nasce proprio dal gesto di unire patate, verdure, formaggio e condimento. Un gesto semplice che genera un piatto ricco e filante: perfetto quando fuori fa freddo e si vuole comfort food con carattere.
Vale la pena provarli non solo per il gusto, ma anche perché rappresentano un pezzo di storia gastronomica della montagna italiana, con quel mix rustico + genuino che oggi risulta molto apprezzato. E poi… sono semplici, non servono tecnologie complicate, solo buone materie prime e un po’ di amore in cucina.
Varianti Taroz
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Variante con pancetta o speck: come indicato in alcune ricette, puoi aggiungere cubetti di pancetta rosolati nel burro insieme alla cipolla per una nota affumicata e sapida.
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Variante con zucca: in autunno si può sostituire una parte delle patate o aggiungere la zucca a cubetti per un tocco dolce‑aromatico.
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Variante con fagioli borlotti al posto dei fagiolini: utile se fuori stagione dei fagiolini.
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Abbinamenti consigliati: con un vino rosso corposo della Valtellina (ad esempio un Grumello o un Sassella), oppure per restare leggeri, una birra chiara artigianale o una tisana alle erbe dopo il pasto.
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