Consumi stimati, i motivi
Perché si inviano fatture anche in assenza di dati ufficiali? E come si calcolano i consumi stimati?
In Italia esistono vari tipi di contatori, sia per la luce che per il gas. I contatori del gas si dividono in:
meccanici o tradizionali, che registrano il consumo attraverso il riempimento e svuotamento di due camere: necessitano di una lettura diretta, effettuata personalmente o da un tecnico.
elettronici, simili ai meccanici ma dotati di elettrovalvole e sensori per una rilevazione a distanza più precisa del flusso di gas.
Il consumo di gas non viene registrato in tempo reale, per regolamentazioni che impongono ai distributori di inviare le letture mensilmente.
Per l’energia elettrica, i contatori includono diverse tipologie:
meccanico tradizionale, che misura il consumo tramite un disco metallico mosso dall’elettricità, senza funzioni aggiuntive;
elettronico di prima generazione (1G), che permette la lettura a distanza e la suddivisione dei consumi per fasce orarie;
elettronico di seconda generazione (2G), che oltre alle funzionalità del 1G invia quotidianamente i dati al fornitore, permettendo di monitorare quasi in tempo reale il consumo energetico.
Il ruolo del distributore: gestisce i contatori e comunica al fornitore i consumi reali. Le letture dei contatori tradizionali sono effettuate dal personale del distributore, mentre quelle dei contatori 2G sono inviate direttamente.
BOLLETTE PAZZE COME AFFRONTARLE
Consumi effettivi
Tuttavia, di norma, i consumi vengono comunicati una volta al mese, il che può ritardare l’invio delle fatture. Per il gas, questo ritardo può essere anche di un mese, motivo per cui molti fornitori emettono fatture bimestrali o trimestrali.
In alcuni casi, i ritardi del distributore possono essere significativi, come nei contatori tradizionali, dove le letture si svolgono solo due volte l’anno.
Spesso, una stima preliminare può offrire un’indicazione su come potrebbero orientarsi i consumi, anche in assenza di dati specifici dal distributore. Queste stime sono formulate su diversi parametri che aiutano il fornitore a preparare una fattura che si avvicini alla realtà. Si considerano fattori come la stagione, il tipo di cliente e le abitudini di consumo passate o il consumo medio mensile che dovrebbe essere coperto dalla tariffa.
Tuttavia, bisogna considerare che i costi fissi stabiliti dall’ARERA incidono, al momento della stesura di questo testo, su quasi metà del totale della bolletta, il che relativizza l’importanza del consumo effettivo.
Il fornitore è legalmente tenuto a basarsi sui dati forniti dal distributore. Qualora una stima risultasse troppo alta rispetto alle letture reali, il fornitore è obbligato a rimborsare l’eventuale eccedenza pagata.
Secondo la delibera 738/16 dell’ARERA, se si possiede un contatore elettronico, non è più necessario inviare autoletture, poiché il fornitore può decidere di attendere i dati dal distributore. Le autoletture da un contatore telecomandato devono comunque essere inoltrate al distributore prima di essere considerate valide.
Si deve solo ricordare che se il contratto dovesse concludersi, il precedente fornitore non sarà più in grado di richiedere al distributore di accettare un’autolettura. Queste situazioni sono sgradevoli ma accadono; in tal caso, viene richiesto il pagamento della fattura finale fino a quando non riceveremo le letture corrette dal distributore. .