12 Maggio 2024 10:20

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Degusta Morbegno: il futuro degli eventi solo con garanzie di qualità

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Si è conclusa con successo la terza edizione di Degusta Morbegno, evento organizzato in ottobre dalla Pro Loco Morbegno e che da 3 anni si è inserito e radicato nell’autunno morbegnese.
Ora sul tavolo degli uffici comunali c’è il futuro della manifestazione che in ottobre richiama molti visitatori, soprattutto da fuori provincia.
Abbiamo intervistato il Presidente della Pro Loco Della Sale Luca, in carica da quasi un decennio e con alle spalle numerose ed importanti iniziative organizzate sul territorio della città di Morbegno.

Che difficoltà avete riscontrato nell’organizzare l’evento?
L’evento è stato autorizzato il 9 agosto, la tempistica così ristretta di un mese e mezzo non permette all’organizzazione di preparare al meglio l’iniziativa, ad esempio le tasche dei bicchieri non erano marchiate, i bicchieri loggati sono terminati al secondo week end, i bicchieri stessi sono arrivato il giorno prima dell’inizio.
La mancanza di budget comporta tagli di spese collaterali che talvolta sminuiscono l’evento, come organizzare eventi in città oltre che ad avere un rapporto iniziale difficile con le associazioni alle quali non potevamo garantire e quantificare il loro contributo economico per il servizio prestato.
La mancanza di futuro toglie la programmazione e non permette di ottimizzare gli acquisti che, spalmati su più anni, portano dei vantaggi.

Qual è l’elemento fondamentale e trainante della manifestazione?
E’ stato dimostrato che ciò che attrae la clientela sono le Cantine vere e proprie, in tanti chiamavano l’evento “Cantine Aperte”, per fare un esempio. Sono un nostro patrimonio che personalmente riproporrei anche in altri giorni dell’anno, come attrazione turistica.

Quali sono i benefici che questo format, con la clientela arrivata, ha lasciato al commercio cittadino?
I bar ed i ristoranti sono quelli che hanno beneficiato di più dell’iniziativa, ma anche i negozi non sono stati da meno (nonostante molte chiusure domenicali).
Il primo dato di fatto è che a fronte di circa 1.200 presenze giornaliere, i bar ed i ristoranti faticano a contenere più visitatori, quindi anche inserendo più percorsi e un maggior numero di cantine, bisognerà trovare soluzioni alternative per non scontentare i clienti.
Questo vuol dire che per avere un evento a misura di cliente e che valorizzi i prodotti ed il territorio, bisognerà contenerlo nei numeri (che sono comunque elevati).
Con questo format i frequentatori dedicano un tempo limitato (ma giusto) per terminare il percorso, il resto della loro permanenza viene dedicata alla Città che di conseguenza viene visitata ed apprezzata in tutte le proprie sfaccettature.
Alla sera le code erano smaltite, questo è sintomo di un cambio netto della clientela che potrebbe portare ad aperture giornaliere (ad esempio il sabato a pranzo).
Come dimostra il sondaggio, il rapporto tra persone arrivate e che hanno effettuato acquisti è molto elevata: imponente e significativa è stata anche la vendita dei prodotti degustati presso il nostro punto shop.
Molto importante, se non fondamentale, è che non ci sono stati episodi di ordine pubblico e non ci sono state restrizioni per le attività commerciali.

Dal report finale, quali sono i punti fondamentali emersi degli intervistati?
Con grande importanza considero le risposte delle Associazioni che hanno caratterizzato e gestito l’evento nei vari percorsi, sono loro la voce di chi ha vissuto l’evento insieme agli avventori.
Su 20 risposte, il dato più rilevante è che il 100% ha confermato che “Degusta Morbegno” è il format giusto ed il futuro della manifestazione autunnale, la metà di loro non si aspettava questo afflusso di persone mentre somministrare e prestare servizio con questa clientela ha completamente soddisfatto piacevolmente le loro aspettative e allietato le giornate.
Questi dati sono stati confermati anche dai clienti che hanno trovato l’accoglienza nelle Cantine ottima per oltre l’85%, sintomo di grande serietà e responsabilità da parte di tutti i volontari presenti.
I partecipanti sono arrivati per il 50% da Milano e Monza Brianza, il restante dalle province di Como, Varese, Bergamo, Brescia, Sondrio, Lecco e qualcuno dall’estero e da fuori regione.
Per quanto concerne la qualità, sui vini offerti l’80% ha valutato molto buono e il 17% buono, mentre sui prodotti il 66% molto buono e il 31% buono: questo vuol dire che puntare sulla qualità è stata la scelta vincente.
Per l’aspetto del commercio, il 72% ha effettuato acquisti in negozi mentre ben l’89% ha consumato in un bar o in un ristorante. Il dato finale dichiara che l’86% tornerebbe e consiglierebbe “Degusta Morbegno” (edizione con oltre 5.000 pass staccati).
Le note più avverse che il questionario ha fatto emergere sono state la scarsa partecipazione in città con attività chiuse la domenica e la mancanza di eventi collaterali che coinvolgessero i partecipanti.

Comparazione manifestazione “Morbegno in Cantina”
E’ pericoloso chiamare la manifestazione “Morbegno in Cantina” utilizzando il format di “Degusta Morbegno” perché il vecchio evento richiamava tante persone (che faticheremmo a contenere) e dà un’aspettativa differente dall’evento che si troverebbero di fronte, potendo potenzialmente creare problemi anche di ordine pubblico.
La clientela di “Morbegno in Cantina” è molto differente da quella di “Degusta Morbegno”. Ho trovato una forte somiglianza tra “Morbegno in Cantina” e l’edizione 2022 di “Mello in Cantina”, con balli e musica che hanno preso il sopravvento nei tanti giovani avventori, dove il divertimento viene prima della qualità nella scala di importanza organizzativa.
A “Morbegno in Cantina” i clienti riuscivano a malapena a terminare il percorso, lasciando poco spazio di visita e apprezzamento della città.
“Morbegno in Cantina” non ha un sito internet, di proprietà c’è solo il dominio “.net”, inoltre non ha pagine social attive.
Da tantissimi anni ormai è associata a polemiche politiche, problemi di ordine pubblico e divieti alle attività commerciali.

Come vede il futuro dell’evento autunnale?
Con più tempo, un maggiore budget ed una pianificazione pluriennale si potrà organizzare un evento che diventi solido e radicato, mirando sempre più all’eccellenza dei prodotti e del territorio.
Si potranno organizzare eventi collaterali che non lascino i clienti delusi, organizzare la vendita dei prodotti e l’ingresso dei biglietti in maniera telematica (tramite app) e tanti altri progetti.
Abbiamo un sito internet e-commerce di proprietà e delle pagine social che ormai da anni sono presenti e sviluppate.
La tematica Associazioni non è da sottovalutare, con il marchio di proprietà “Degusta Morbegno” non abbiamo particolari vincoli e coinvolgeremo le Associazioni che operano sul nostro territorio e che collaborano con noi, dando spazio a chi vuole mettersi in gioco e credere nella manifestazione insieme a noi.
Abbiamo presentato l’istanza in Comune per le Sagre Regionali proponendo “Degusta Morbegno Craft Beer” in aprile e “Degusta Morbegno Wine Edition” in ottobre. Con queste due tipologie di eventi, il nostro obiettivo è continuare a far conoscere il nostro territorio ed i nostri produttori proponendoli ad una tipologia di clientela interessata e partecipe.
Inoltre, con le entrate che si genereranno negli anni e avendo l’obbligo statutario di donare i ricavi all’interno dei confini comunali, si potranno fare lavori concreti, in accordo con le Amministrazioni attuali e future, dei quali beneficerà l’intera Città.
Se l’Amministrazione Comunale opterà per il ritorno di “Morbegno in Cantina” legato ad un bando di assegnazione, sarà il Consiglio Direttivo della Pro Loco a decidere se partecipare o meno. La mia posizione, senza nulla da nascondere, sarà negativa per tutte le motivazioni e le argomentazioni approfondite trattate in questa intervista.

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