17 Maggio 2024 03:22

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I fattori di degrado delle batterie fotovoltaico domestiche

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Impianti fotovoltaici on grid off gridDegrado batterie fotovoltaico – La longevità di una batteria è strettamente correlata alla sua capacità: in genere, maggiore è la sua dimensione, più a lungo durerà. Tuttavia, anche il tipo di batteria ha un impatto significativo: le batterie al litio-ferro-fosfato tendono a durare più a lungo, non solo rispetto a quelle al piombo, che hanno una durata circa dimezzata, ma anche rispetto a quelle al nickel-cobalto-manganese, che sono più suscettibili al surriscaldamento e, di conseguenza, alla degradazione, fino al punto di poter prendere fuoco.

Il modo in cui una batteria viene installata e utilizzata può influire sulla sua durata. Un grave errore da evitare è posizionare la batteria in luoghi esposti a temperature elevate, ad esempio in un punto esposto al sole durante l’estate, o in uno spazio chiuso e ristretto, senza una ventilazione adeguata, in cui il calore può accumularsi.

Il calore è il fattore più aggressivo per il degrado di una batteria al litio, aumentando anche il rischio di malfunzionamenti e incendi. Questo perché altera l’elettrolita organico situato tra gli elettrodi, compromettendo la mobilità degli ioni di litio. Al contrario, il freddo non estremo non riduce la durata, anche se può rallentare e infine arrestare il funzionamento della batteria, fino a quando la temperatura non risale.

Il range di temperatura operativa per una batteria domestica va tipicamente da -5 °C a +35 °C, con una temperatura ideale di circa 25 °C.

L’altro fattore significativo è il modo in cui viene utilizzata la batteria, una variabile che spesso è fuori dal controllo diretto dell’utente, in quanto la gestione del sistema viene affidata a un software di gestione della batteria (BMS) fornito dal produttore.

Un’azione particolarmente dannosa per la batteria è continuare a caricarla quando è già al 100%, causandone il surriscaldamento. Tuttavia, questo dovrebbe essere un evento raro, dato che il sistema di gestione della batteria (BMS) è progettato per prevenirlo.

Allo stesso modo, portare la batteria al di sotto del 50% della sua capacità massima non è consigliabile. Questo perché aumenta la probabilità che gli ioni di litio si disperdano al di fuori degli elettrodi o si combinino con altri componenti dell’accumulatore, riducendo il numero di ricariche future possibili.

In altre parole, se si desidera che una batteria duri a lungo, è meglio evitare di utilizzarla al massimo della sua capacità ogni giorno.

In termini pratici, ciò significa scegliere un sistema di accumulo con una capacità superiore rispetto ai consumi medi giornalieri previsti quando l’impianto fotovoltaico non è attivo, in modo da limitare le scariche estreme della batteria.

È dannoso anche fare l’opposto: scaricare la batteria solo di pochi punti percentuali al di sotto del 100% e poi ricaricarla immediatamente, la pratica nota come “ricarica a tracimazione”.

Il motivo è che gli ultimi punti di carica possono surriscaldare la batteria e, se questa operazione viene ripetuta troppe volte, la batteria può danneggiarsi.

Anche in questo caso, i sistemi di gestione della batteria (BMS) degli impianti di accumulo domestici generalmente prevengono una ricarica a tracimazione. Infatti, lasciano lentamente scaricare la batteria al 100% durante il giorno, senza ricaricarla finché non scende al di sotto del 90%.

Indipendentemente da quanto bene venga trattata, tuttavia, è probabile che una batteria al litio esaurisca la sua vita utile prima dell’impianto fotovoltaico a cui è collegata.

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