I paesi sospesi nel tempo della Valtellina: un viaggio nella memoria alpina
La Valtellina, vasta valle alpina lombarda, è una destinazione nota per le sue bellezze naturali, i vini rinomati e le stazioni sciistiche. Ma c’è un volto meno conosciuto e molto più affascinante: quello dei borghi sospesi nel tempo, villaggi che il tempo sembra aver dimenticato, rimasti quasi intatti nella loro autenticità. Sono luoghi silenziosi, lontani dal turismo di massa, accessibili solo a piedi o tramite sentieri antichi, dove il ritmo della vita è rimasto quello di un tempo.
In questo viaggio virtuale ti porto alla scoperta di tre borghi unici della Valtellina: Savogno, Codera e Sostila. Tre nomi, tre anime, tre testimonianze vive di una montagna che resiste all’oblio e che racconta storie di comunità, abbandono e riscoperta. Prepara lo zaino (virtuale), allaccia gli scarponi: si parte.
Savogno: 2.886 gradini verso un altro mondo
Savogno si trova nel comune di Piuro, in Val Bregaglia, e viene spesso definito “il paese con quasi tremila gradini”. Per raggiungerlo infatti bisogna salire una scalinata in pietra di ben 2.886 gradini, che da Borgonuovo conduce fino al borgo.
Questo fatto, apparentemente scomodo, è in realtà la sua fortuna: il difficile accesso ha preservato Savogno dal turismo invasivo, mantenendolo intatto. Qui trovi case in pietra, fontane antiche, vicoli stretti, e un silenzio che solo le montagne sanno regalare. Il paese è in gran parte disabitato, ma ogni tanto viene riaperto grazie a qualche escursionista o gruppo di volontari che ne cura la manutenzione.
Visitare Savogno significa immergersi in un altro tempo, lontano dalla modernità e dalla frenesia quotidiana. Non troverai bar o ristoranti: porta con te tutto il necessario, compresa una buona dose di rispetto per un luogo fragile, che va visitato con consapevolezza.
Savogno è perfetto per chi ama:
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le escursioni impegnative ma gratificanti;
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i luoghi autentici e fuori rotta;
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la storia alpina, le comunità dimenticate e il silenzio.
Codera: il borgo raggiungibile solo a piedi
Codera è un altro esempio sorprendente di paese “sospeso nel tempo”. Situato in Valchiavenna, è noto per una caratteristica che oggi sembra incredibile: non esiste una strada carrabile per arrivarci. Si può raggiungere solo a piedi, percorrendo una mulattiera storica tra i boschi, con vista sulla valle e sulla montagna.
Proprio questa assenza di strade moderne ha permesso a Codera di conservare un’anima unica: case in pietra, orti abbandonati, mulattiere lastricate, e pochissimi abitanti rimasti. Negli anni, alcuni escursionisti e appassionati hanno cercato di ridare vita al borgo, aprendo piccoli rifugi e organizzando eventi culturali.
Passeggiare per Codera è come camminare in una cartolina d’altri tempi. Ogni pietra, ogni porta, ogni sentiero racconta la storia di una comunità montana che ha lottato per restare, ma che ha anche pagato il prezzo dell’isolamento. Oggi è un luogo di memoria e resistenza, un gioiello nascosto per chi ama davvero la montagna.
Perfetto per:
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chi vuole fare trekking con senso;
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chi è in cerca di spiritualità alpina e luoghi di silenzio;
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chi vuole capire il fenomeno dello spopolamento montano dal vivo.
Sostila: il borgo semi-abbandonato della Val Fabiolo
Più piccolo e meno noto degli altri, Sostila si trova in Val Fabiolo, una valle laterale della Val Tartano. Questo piccolo borgo è un esempio perfetto di villaggio semi-abbandonato: alcune case sono ancora in uso, altre sono state lasciate alle intemperie. Ma l’anima del luogo è intatta.
La leggenda racconta che Sostila fu fondato nel 1400 da soldati tedeschi disertori, e forse proprio questa origine “fuori dagli schemi” ha lasciato un’atmosfera particolare nel borgo. Oggi vi si arriva solo a piedi, attraverso una mulattiera che richiede un po’ di impegno ma regala emozioni uniche.
Sostila è il più intimo e nascosto dei tre borghi: non troverai folle, nemmeno nel weekend. È il luogo ideale per chi cerca una connessione profonda con la natura, per chi ama le escursioni lente, per chi vuole scoprire storie dimenticate camminando tra vicoli silenziosi e antiche pietre.
Da non perdere:
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la chiesetta del borgo, ancora visitabile;
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i portali in pietra, testimonianza dell’architettura rurale valtellinese;
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il panorama sulla valle, mozzafiato in tutte le stagioni.
Il valore del silenzio e della memoria
I borghi come Savogno, Codera e Sostila sono gioielli nascosti, testimoni viventi della Valtellina che fu e che, in parte, resiste ancora. Non sono semplici “attrazioni turistiche”, ma luoghi di memoria, esperienze immersive, dove il tempo si dilata e il viaggio diventa riflessione.
Visitarli non è solo un’escursione: è un modo per riscoprire la montagna vera, per onorarne la storia, per capire quanto contino le radici e il rapporto con il territorio. Serve rispetto, lentezza e voglia di ascoltare. Ma in cambio si ottiene qualcosa di prezioso: il silenzio che parla, e la sensazione rara di essere in un luogo davvero autentico.
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