Quando si pensa ad un Parco Nazionale, l’immaginazione riporta alla mente ampi spazi incontaminati in cui i profumi delle essenze vegetali accompagnano il dolce cinguettio degli uccelli. Le vette in lontananza, ancora ricoperte da neve, fanno da cornice ad un fondovalle lussureggiante solcato da acque sfuggenti che si tuffano e rituffano tra i gorghi vorticosi.
In contesti ambientali così delicati e pregiati, ognuno di noi deve entrare in punta di piedi, con l’umiltà ed il rispetto che conviene a chi varca la soglia di templi, musei o cattedrali. All’interno di questi ecosistemi, vi sono persone che hanno deciso di dedicare la propria esistenza alla salvaguardia della natura, i Carabinieri forestali, che, incuranti delle intemperie, percorrono giornalmente piste forestali e sentieri. La loro vocazione non può che alimentare in loro la voglia di contenere al minimo gli impatti ambientali.
Per questo motivo, quando gli scarponi smettono di affondare nella neve e le esigenze di servizio non impongono rapidi spostamenti, il fuoristrada cede il passo alla bicicletta. Ecco quindi che le otto mountain bike assegnate al Reparto Carabinieri P.N. “Stelvio” , dopo aver trascorso l’inverno in letargo, vengono rimesse a nuovo e riprendono a mordere lo sterrato delle piste di media ed alta quota della porzione lombarda del Parco Nazionale dello Stelvio. Alla loro guida, quest’anno, si alterneranno nove Carabinieri forestali atleticamente preparati, che garantiranno la loro presenza fino all’autunno. Il servizio ciclo montato consentirà di sorvegliare il territorio dell’area protetta senza che gas di scarico e rumori di automezzi disturbino la quiete naturale. L’utilizzo delle biciclette agevolerà il rapporto umano con i turisti ed i valligiani, a vantaggio della diffusione della cultura ambientale. Il silenzio nell’avanzare favorirà infine anche un miglior monitoraggio della fauna selvatica che, indisturbata, sarà maggiormente contattabile.