La TARI, la tassa sui rifiuti, è uno dei tributi più odiati dalle famiglie italiane. Ma ora si può ottenere il rimborso
Ogni anno, milioni di cittadini si trovano a dover versare somme che, a volte, sembrano eccessive in relazione ai servizi effettivamente ricevuti. Fortunatamente, per alcuni contribuenti, esiste la possibilità di recuperare parte di quanto già pagato grazie a un rimborso che riguarda l’applicazione illegittima dell’IVA sulla TARI. Se hai versato l’IVA sulla tassa rifiuti, potresti avere diritto a un rimborso, anche per gli anni precedenti.
La TARI è un’imposta comunale che va pagata per la gestione dei rifiuti solidi urbani. Il suo importo varia in base alla dimensione dell’abitazione e al numero dei componenti del nucleo familiare. Ogni anno, i contribuenti si vedono recapitare una bolletta che specifica quanto dovranno pagare al Comune di residenza.
Dal punto di vista della legislazione, la TARI fa parte della IUC (Imposta Unica Comunale), istituita con la Legge n. 147/2013, che ha sostituito le vecchie tasse come TARSU, TIA e TARES. Ma ora, una novità potrebbe consentire alle famiglie di recuperare una parte di quanto pagato: il rimborso per l’eventuale IVA applicata in modo illegittimo.
L’IVA sulla TARI è illegittima: come ottenere il rimborso
La questione riguarda l’applicazione dell’IVA sulla TARI. L’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) è un tributo che viene normalmente applicato sulla cessione di beni e servizi. Tuttavia, la TARI è una tassa, non un pagamento per un servizio specifico, ed è già un’imposta. Di conseguenza, l’applicazione dell’IVA sulla TARI è considerata illegittima, in quanto comporta una “tassa su tassa”, un fenomeno che i giudici hanno più volte dichiarato incompatibile con la legge.

La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 5078/2016, ha chiarito che l’IVA non può essere applicata sulla TARI, confermando il principio che una tassa non può essere soggetta a un’ulteriore imposta sul valore aggiunto. Anche la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 238/2009, aveva sollevato preoccupazioni analoghe.
Se un contribuente si accorge di aver pagato l’IVA sulla TARI (o su tasse precedenti come TARSU, TIA o TARES), ha diritto a chiedere il rimborso di quanto versato in eccesso. Il diritto di ripetere le somme indebitamente versate è regolato dall’articolo 2946 del Codice Civile, che prevede una prescrizione di dieci anni. Ciò significa che i cittadini possono recuperare l’IVA pagata in più per un massimo di dieci anni.
Per ottenere il rimborso dell’IVA pagata sulla TARI, è necessario inviare una richiesta scritta all’Ufficio Tributi del Comune di residenza. La domanda deve evidenziare l’applicazione illegittima dell’IVA e specificare l’importo pagato in eccesso. Se il Comune accetta la richiesta, il contribuente avrà diritto a riottenere il 10% dell’importo della TARI versato negli ultimi 10 anni.