Quanto spenderanno gli italiani nell’inverno 2025/2026 per il pellet a legna? Si segnalano rincari record.
Con l’avvicinarsi della stagione fredda 2025/2026, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL) ha pubblicato i dati più recenti riguardanti l’andamento dei prezzi dei principali combustibili solidi per il riscaldamento: pellet, legna da ardere e cippato di legno.
La situazione economica e logistica attuale porta a rincari significativi, soprattutto per pellet e legna, con impatti importanti sulle spese domestiche degli italiani.
L’andamento dei prezzi del pellet nel 2025
Secondo le rilevazioni di AIEL aggiornate a settembre 2025, il prezzo medio nazionale del pellet certificato ENplus® A1 si attesta intorno a 5,7 euro per sacco da 15 kg, con un aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, indagini più approfondite di QualEnergia.it indicano che in alcune zone del centro Italia i prezzi sono ancora più elevati, oscillando tra 6,2 e 6,7 euro per sacco, con un incremento fino al 18% rispetto a settembre 2024.
I costi maggiorati sono da attribuire principalmente al caro carburante e alla carenza di trasportatori, fattori che hanno inciso sui costi di distribuzione, mentre il margine di ricarico da parte dei rivenditori si mantiene contenuto grazie a un’offerta leggermente ridotta. Dal punto di vista energetico, per produrre 1 MWh di energia termica servono circa 208 kg di pellet, equivalenti a 14 sacchi da 15 kg, che comportano una spesa di circa 79 euro a MWh. Questo costo rimane competitivo rispetto al gas naturale (105 €/MWh) e al gasolio da riscaldamento (139 €/MWh), garantendo un risparmio stimato del 25% rispetto al gas e del 43% rispetto al gasolio.
Per il pellet sfuso distribuito in autobotte, il prezzo medio nazionale rilevato a settembre 2025 è di 393 euro a tonnellata, con un aumento del 15% rispetto al 2024, equivalenti a circa 82 euro per MWh. Anche in questo caso, il pellet sfuso si conferma una soluzione conveniente, soprattutto nelle zone non servite dal metano, ideale per il riscaldamento di abitazioni singole e condomini.

Quanto spenderanno gli italiani per il pellet questo inverno: le cifre – Valtellinamobile.it
Per quanto riguarda la legna da ardere, i dati AIEL mostrano una leggera riduzione dei prezzi rispetto ai mesi precedenti, confermando la legna come un combustibile competitivo. Per generare 1 MWh di energia termica sono necessari circa 270 kg di legna secca di classe A1, con un costo dell’energia primaria di circa 60 euro per MWh. Su base annua, un appartamento con un consumo medio di 10 MWh spenderebbe circa 570 euro per il riscaldamento a legna, contro i 1.060 euro necessari per il gas e i 1.350 euro per il gasolio. Questo si traduce in un risparmio significativo: il 46% rispetto al gas e il 58% rispetto al gasolio.
Il prezzo della legna varia in funzione della qualità, del confezionamento (bancali o sfusa) e soprattutto dal grado di stagionatura, che deve essere inferiore al 20% di umidità per garantire un’efficienza ottimale e limitare le emissioni inquinanti. Il cippato di legno si conferma il combustibile più economico per la produzione di energia termica. A settembre 2025, il prezzo medio nazionale per il cippato di classe A1 è leggermente calato a 136 euro a tonnellata (-1,3%), corrispondente a circa 33 euro per MWh.
Per una bifamiliare con un consumo annuo di 20 MWh, il costo del riscaldamento a cippato si aggira attorno ai 660 euro, con risparmi del 68% rispetto al gas e del 76% rispetto al gasolio. Il prezzo del cippato è influenzato da parametri come il contenuto di umidità residua, la pezzatura e i costi di trasporto, che possono variare tra 20 e 50 euro per tonnellata. Tuttavia, la presenza di una filiera locale ben strutturata e la disponibilità di materia prima sul territorio permettono di mantenere i prezzi relativamente stabili.
Nonostante i rincari, i combustibili solidi come pellet, legna e cippato continuano a rappresentare soluzioni vantaggiose per il riscaldamento domestico, con risparmi importanti rispetto ai tradizionali combustibili fossili. La scelta più conveniente dipende però dalla localizzazione geografica, dalla disponibilità di distribuzione e dalle esigenze specifiche degli utenti.

Pellet, aumenti record sul mercato: quanto spenderanno gli italiani - Valtellinamobile.it 






