La storia del cosiddetto Lascito Bedolino affonda le sue radici nel lontano 1545, quando un possidente locale, Pietro de’ Mazzi, soprannominato il Bedolino, lasciò in testamento alla comunità di Gerola Alta, in Val Gerola, metà del monte di Trona – comprensivo di pascoli, boschi e alpeggi – con l’esplicita volontà che i proventi fossero convertiti in cibo da distribuire alla popolazione locale.
Nel dettaglio, l’atto testamentario stabiliva che ogni anno i proventi dei beni lasciati venissero trasformati in pane e sale, da donare “a tutti gli uomini di qualunque condizione… ogni anno”, secondo le parole riportate nei documenti storici. Questo gesto, raro per l’epoca, costituiva un vero e proprio atto di solidarietà sociale ante litteram, quando ancora non esistevano forme di welfare pubblico o sostegno istituzionale.
Col tempo, la tradizione si è leggermente modificata: a partire dal XVII secolo, la distribuzione ha sostituito il sale con un prodotto ancora più rappresentativo del territorio: il formaggio Bitto, prodotto d’alpeggio tipico della Val Gerola. Da allora, ogni anno il 2 novembre, la comunità si riunisce per commemorare questo gesto, ricevendo pane e Bitto secondo quanto previsto nel testamento.
Il Lascito Bedolino è quindi una delle più antiche tradizioni ancora vive in Valtellina, simbolo di continuità, memoria collettiva e legame con la terra.
La celebrazione del 2 novembre
Ogni anno, il 2 novembre, la comunità di Gerola Alta si ritrova per rinnovare una tradizione secolare che, nonostante il tempo, non ha perso il suo valore. La giornata inizia con la celebrazione della messa presso la chiesa parrocchiale del paese, un momento di raccoglimento e spiritualità che introduce il gesto simbolico del dono.
Al termine della funzione, i rappresentanti del comune distribuiscono a tutti gli abitanti pane fresco e Bitto, come previsto dal Lascito. L’evento ha mantenuto nel tempo un’atmosfera autentica, priva di fronzoli, ma ricca di significato.
A completare la giornata, negli ultimi anni si sono aggiunte attività collaterali che coinvolgono residenti e visitatori:
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Incanto dei canestri, ovvero una sorta di lotteria con premi gastronomici.
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Pranzo comunitario, spesso organizzato al Palagerola.
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Proiezione di documentari, presentazioni di libri o ricerche storiche legate al territorio e al Lascito.
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Iniziative solidali, come la vendita di dolci a favore della scuola dell’infanzia locale.
Tutti questi elementi rendono la giornata non solo un momento commemorativo, ma anche un’occasione di incontro, di trasmissione culturale e di rafforzamento dell’identità locale.
Significato culturale e sociale del Lascito
Il Lascito Bedolino è molto più di una semplice cerimonia: è una vera e propria eredità viva, che si rinnova ogni anno grazie all’impegno della comunità. Questo evento ha un significato profondo su vari piani:
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Storico: rappresenta uno dei più antichi atti di beneficenza comunitaria documentati in Valtellina. Pietro de’ Mazzi, nel 1545, anticipava di secoli il concetto moderno di welfare, lasciando ai posteri un modello di equità e responsabilità sociale.
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Culturale: il Lascito è testimonianza della cultura alpina e montana, che da sempre fonda la sua identità su valori come la solidarietà, la memoria, il rispetto per le risorse e la vita comunitaria.
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Economico-territoriale: la distribuzione del Bitto, uno dei formaggi più rinomati delle Alpi, è anche un modo per promuovere e valorizzare il territorio e la sua economia rurale. Le alpi della Val Gerola sono parte integrante di questo sistema.
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Identitario: mantenere viva questa tradizione rafforza il senso di appartenenza degli abitanti, lega le nuove generazioni al passato e trasmette un messaggio di continuità e coesione.
Nel mondo frenetico e globalizzato di oggi, il Lascito Bedolino è una piccola ma potente lezione di comunità e di radicamento nei propri valori.
Perché partecipare a questa tradizione
Partecipare al Lascito Bedolino non è solo assistere a una cerimonia: è vivere un pezzo autentico di storia. Ecco perché vale la pena esserci:
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È una delle tradizioni più longeve della Valtellina, con quasi 500 anni di continuità.
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Offre la possibilità di gustare prodotti genuini del territorio, come il pane artigianale e il Bitto.
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Ti permette di entrare in contatto diretto con la comunità locale, scoprendone i valori, le storie e le tradizioni.
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È l’occasione ideale per conoscere meglio la Val Gerola, i suoi paesaggi, le sue baite, i pascoli e i rifugi alpini.
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Spesso vengono organizzati eventi culturali, ideali per chi ama la storia, la montagna e le narrazioni legate alla vita d’alpeggio.
In un periodo in cui molte feste perdono il loro significato originario, il Lascito Bedolino resta autentico, sobrio, profondo.
Il Lascito Bedolino di Gerola Alta è uno straordinario esempio di come la storia, la generosità e la memoria collettiva possano ancora oggi avere un impatto concreto sulla vita di una comunità. Ogni 2 novembre, quel gesto del 1545 si rinnova, non solo nel dono materiale, ma nel valore simbolico che porta con sé.
È un appuntamento che unisce passato e presente, solidarietà e cultura, tradizione e gusto. Partecipare significa contribuire a tenere viva una memoria condivisa che fa parte non solo di Gerola Alta, ma dell’intero patrimonio delle Alpi e della Valtellina.
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