Territorio

La valle del male circondata da spaventose montagne

la valle del male, circondata da spaventose montagne

La Valmalenco è una valle laterale della Valtellina, in provincia di Sondrio (Lombardia, Italia).

L’etimologia del nome «Valmalenco» non è univoca, ma ci sono tre ipotesi rilevanti, tutte citate anche dalla voce enciclopedica:

  1. Origine celtica:
    Si sostiene che il nome possa derivare dal celtico “Mal‑en‑ga”, che letteralmente significherebbe “testa stretta dall’acqua”. In questo senso il termine descriverebbe forse la conformazione della valle: una testa, ovvero un’estremità chiusa o stretta, dove l’acqua (il torrente) ristagna o viene compressa.

  2. Lingue pre‑romane (Camuno o Retiche):
    Un’altra ipotesi propone che venga da Mall‑anko (o simili), che si tradurrebbe approssimativamente in “fiume del monte”. In altre parole, una valle fluviale legata ad un monte, o una derivazione idrografica: “l’antro/valle del fiume che scende dal monte”.

  3. Interpretazione medievale / leggenda:
    In alternativa, nel medioevo si sarebbe parlato di Val Malenga, ossia “valle del male”, perché la valle era circondata da montagne “spaventose” o impervie, quindi “valle del male” nel senso di difficile, paurosa o tormentata. Anche questa versione è riportata come ipotesi etimologica.

È interessante notare che queste tre versioni non sono necessariamente mutuamente esclusive: una valle può aver avuto un nome derivato da una lingua antica e, nel corso dei secoli, vedere l’interpretazione popolare modificata o reinventata (leggende incluse) che ne trasformano il significato nel tempo.


I soprannomi storici

Oltre al nome ufficiale, la Valmalenco ha raccolto nel corso del tempo alcuni soprannomi che riportano la vita, l’economia e la percezione della valle da parte degli abitanti e di chi vi transitava.

  • “La Magnifica”:
    Questo soprannome evoca un’idea di grande bellezza, imponenza o importanza della valle. Potrebbe riflettere la maestosità delle montagne che la circondano, la qualità del paesaggio o anche un certo orgoglio locale. Non ho trovato una descrizione dettagliata del perché proprio “Magnifica”, ma è parte dell’eredità popolare.

  • “La val di bachétt”:
    Il termine “bachétt” (che nella parlata locale può riferirsi a fascine di legna) indica che la valle era rinomata per le fascine di legna che i suoi abitanti raccoglievano o commerciavano. In questo senso, “val di bachétt” sottolinea un’attività economica tradizionale, l’uso del bosco, la raccolta del legname e la produzione delle fascine.

  • “La val di sass”:
    “Sass” in dialetto o lingua locale significa “sassi” o pietre. Il soprannome “val di sass” richiama il fatto che gli abitanti della valle fin da tempi lontani commerciavano i sassi, lavoravano la pietra, erano coinvolti nell’estrazione e nella lavorazione. Infatti, nella valle è famosa l’attività di estrazione e lavorazione della “pietra ollare” (e del serpentinoscisto) che ha caratterizzato la valle fino a periodi recenti.

Quindi, questi soprannomi testimoniano tre elementi: la bellezza/maestà del territorio (“La Magnifica”), l’uso del legname (“val di bachétt”) e la lavorazione della pietra (“val di sass”).


Quale interpretazione scegliere?

Dato che le fonti riportano tutte e tre le ipotesi, e che nessuna è accertata in modo definitivo, è corretto presentare tutte le versioni, sottolineando che rimangono ipotesi. Nel trattarle è utile mantenere chiarezza sul fatto che sono possibilità e non verità accertate.

Se dovessi suggerire una “versione più probabile”, potrei indicare che la derivazione da lingua pre-romana/retica (fiume del monte) appare spesso nei toponimi alpini con simili caratteristiche (valle + torrente + monte), quindi potrebbe avere un fondamento linguistico concreto; però la versione popolare “valle del male” testimonia come i toponimi si siano trasformati tramite folklore, leggende e interpretazioni successive.


Significato nella realtà geografica

La Valmalenco è attraversata dal torrente Mallero e circondata da imponenti montagne delle Alpi Retiche occidentali.

  • L’ipotesi “testa stretta dall’acqua” (celtica) si può leggere come la valle che si restringe verso l’alto, dove il torrente Mallero corre in uno spazio relativamente chiuso.

  • L’ipotesi “fiume del monte” (pre-romana) si adatta bene all’ambiente: un torrente che viene dal monte, una valle fluviatile di alta quota.

  • La versione “valle del male” riflette la percezione delle montagne impervie, delle condizioni difficili per la vita in passato (climi severi, ambienti alpini, vie di comunicazione complicate).

Ricevi le news con WhatsApp

Change privacy settings
×