Territorio

Il miscuglio gustoso della Valtellina

il miscuglio gustoso della valtellina

Cosa sono i Taròz e perché “miscuglio”

Nella cucina della Valtellina, tra le valli alpine della Lombardia, spicca un piatto semplice ma genuino: i Taròz (talvolta scritto “Taroz”). Il termine viene dal dialetto locale e si può interpretare come “miscuglio” o “mescolanza” – un riferimento diretto al modo in cui gli ingredienti vengono uniti insieme. In effetti, “tarare”, “mescolare”, è proprio il gesto che caratterizza la preparazione del piatto.

Questo piatto rappresenta bene la cucina montana: pochissimi ingredienti, prodotti del territorio, preparazione rustica ma piena di sapore. La Valtellina, con i suoi ortaggi, formaggi e burro d’alpeggio, ha saputo trasformare questo “miscuglio” in un classico che oggi piace anche fuori valle.


Origini e significato del nome

Il nome “Taròz” ha un’origine dialettale: secondo varie fonti deriva dal verbo “tarare” o “tarozzare”, che in dialetto locale significa “mescolare”, “girare” – proprio come si fa con le patate e i fagiolini nel piatto.

Storicamente era un piatto povero, delle famiglie contadine e alpine, che usavano ciò che la terra offriva: patate, fagiolini o borlotti, burro, formaggio locale. Il tutto unito in modo semplice e diretto. Oggi è diventato simbolo della cucina valtellinese tradizionale.


Ingredienti caratteristici

Gli ingredienti fondamentali del Taròz sono pochi, ma devono essere di buona qualità perché il gusto viene proprio dalla materia prima. Ecco quelli classici:

  • Patate: lesse, schiacciate o leggermente ridotte in purè, vedi versioni.

  • Fagiolini o borlotti verde‑chiaro: insieme alle patate formano la base vegetale.

  • Formaggio della Valtellina, in particolare Valtellina Casera DOP: tagliato a pezzetti, da amalgamare.

  • Burro (spesso di montagna) e cipolla (o scalogno): la cipolla viene soffritta nel burro e aggiunta alla fine.

  • Sale, pepe, noce moscata: per condire e dare quel tocco finale.

In alcune versioni si aggiunge anche un po’ di pancetta o speck, ma la variante classica è vegetariana o comunque prevalentemente fatta con formaggio e verdure.


Preparazione passo‑passo

Ecco come preparare i Taròz nella versione tradizionale:

  1. Lessare le patate (con la buccia o pelate) e i fagiolini in acqua salata, fino a quando sono teneri.

  2. Scolare e ridurre le patate in purè o schiacciarle, quindi aggiungere i fagiolini (tagliati se opportuno) e mescolare fino ad ottenere un composto morbido.

  3. Separatamente, in una padella far soffriggere la cipolla tritata nel burro finché diventa dorata. Se si usa, aggiungere anche la pancetta e farla rosolare.

  4. Aggiungere al composto patate/fagiolini il formaggio Valtellina Casera (o altro formaggio tipico) a pezzetti, mescolare fino a che inizia a fondere.

  5. Versare il soffritto burro‑cipolla (e pancetta) sul composto, mescolare bene, aggiustare di sale, pepe e noce moscata. Servire caldo.

È un piatto che si gusta al meglio appena fatto, quando il formaggio è ancora filante e il burro “appiccica” leggermente: comfort food montano al punto giusto.


Varianti e consigli

  • Alcune versioni omettono i fagiolini e usano solo patate e formaggio.

  • Altre aggiungono erbe aromatiche (salvia) o un po’ di latte per rendere il composto più cremoso.

  • Si può servire come piatto unico oppure come contorno abbondante per carni, salsicce o verdure grigliate.

  • Per un tocco più “gourmet”, usare un formaggio stagionato della Valtellina o aggiungere una spolverata di formaggio grattugiato prima di servire.

  • Attenzione alla stagionalità: quando i fagiolini freschi o quelli delle serre locali sono disponibili, il sapore cambia rispetto ai surgelati. Meglio se usati fagiolini freschi.


Perché mangiarlo (benefici e gusto)

I Taròz sono un buon esempio di cucina di montagna:

  • nutrienti (patate + fagiolini + formaggio + burro) — energia utile in climi freddi o dopo una giornata all’aria aperta;

  • ingredienti locali, stagionali e semplici: valorizzano il territorio della Valtellina;

  • gusto forte e comfort‑food: il mix di patata morbida, formaggio che fila e burro che profuma crea una sensazione “rotonda” al palato.
    Naturalmente, trattandosi di un piatto ricco, è da gustare con moderazione all’interno di una dieta equilibrata.


Dove gustarlo e quando

Se sei nella zona della Valtellina — ad esempio a Bormio, Morbegno o in uno dei piccoli borghi di montagna — troverai molti ristoranti che propongono i Taròz, spesso come antipasto o “piatto unico della tradizione”.

È particolarmente adatto per i mesi freddi, dopo una ciaspolata o una camminata in montagna, ma ovviamente può essere gustato tutto l’anno.

Inoltre, preparando la ricetta a casa potrai portare un pezzo di Valtellina in tavola, magari accompagnandolo con un buon vino bianco delle zone alpine o una birra artigianale locale.

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