18 Marzo 2024 20:50

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Da Jordan all’Armani Milano a Bormio, a tu per tu con Maurizio Gandolfi

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Maurizio GandolfiNon è mai facile riuscire a intervistare personaggi come Maurizio Gandolfi. Non per mancanza di disponibilità nei miei confronti, anzi, ma per la sua mole di impegni e contatti, che ho provato dal vivo in due diversi incontri presso l’Hotel Rezia nel centro di Bormio.
Se posso affermare senza temere la smentita di alcuno che riceve più telefonate al giorno di Jerry Maguire, parlando con Gandolfi ho avuto la netta impressione di essere di fronte, oltre che ad un bravo manager, ad un vero e proprio carro armato sul lavoro.
Prima di conoscerlo sapevo poco del personaggio, se non per sentito dire, e alla fine della lunga chiacchierata che mi ha concesso mi sono convinto, una volta di più, che nei confini provinciali si possono trovare professionalità di grande valore, basta volerle cercare. Gandolfi è una risorsa, lo dico senza alcuna piaggeria, è un fuoriclasse che andrebbe sfruttato e coinvolto maggiormente dal turismo valtellinese. Nelle ore trascorse con lui ne sono uscito arricchito e ho imparato qualcosa nel campo turistico..
Scrivere tutto quanto ci siamo detti appesantirebbe troppo l’articolo quindi sintetizzo in punti salienti alcune domande che ho posto al mio ospite e ve le offro senza schermi.
Bel colpo il ritiro dell’Olimpia Milano per Bormio
Non c’è dubbio, forse sarebbe giusto anche dire che Milano sarà ospite della Best srl di Elia Dei Cas, il sottoscritto e Raffaele Cola, che si assumono uno sforzo finanziario importante a beneficio di tutto il comprensorio. Noi pensiamo che alla fine il buon senso prevalga, ma questo atteggiamento positivo nel fare le cose non sempre trova riscontro in termini di apprezzamento in paese, che però si trova gratis eventi e manifestazioni. A Bormio il nostro lavoro viene spesso valutato più in base ai rapporti personali che realmente per quello che facciamo.
Non lo sapevo, ma vi fate carico di tutti i costi del ritiro meneghino?
L’Armani Milano rientra nel programma estivo della Best, impegno che genera dei costi, in parte coperti da contributi e biglietti , ma quello che manca alla fine lo mettono i soci di tasca propria, e la differenza tra costi e ricavi sbilancia in media il 20% degli investimenti.
Bene l’Armani, ma brutto colpo in comunicazione la perdita della discesa libera FIS
La gara di Coppa del Mondo potrebbe ancora essere salvata, almeno fino al congresso e assemblea FIS, previsti dal 2 al 6 giugno a Barcellona, che toglierà definitivamente la gara dal calendario. Oltre questo termine si deve sapere che non ci saranno altre possibilità di recupero.
Ci parli della Best, obiettivamente è una società particolare
La Best alla fine dei fatti svolge un’attività di interesse pubblico, una sorta di Pro Loco a beneficio del territorio, ma la comunità non ha dimostrato negli anni di capire realmente la valenza e le finalità dell’impegno. Pensi che solo le attività legate al basket estivo portano 20.000 presenze dirette in loco, genitori esclusi.
Personalmente mi impegno, anche solo per la Coppa del Mondo di sci, con almeno dieci meeting internazionali all’anno che durano un paio di giorni, e sempre a mie spese.
Ci scusi la domanda, ma dove e come guadagna da tutto questo?
Nella capitalizzazione dei rapporti internazionali che grazie alle conoscenze acquisite negli anni mi permettono di svolgere delle attività di consulenza, per esempio per il Comitato di candidatura di Cortina per i mondiali di sci del 2019, presieduto da Luca Cordero di Montezemolo.
Sono un consulente esterno che gestisce l’attività internazionale di lobbing, ma sono un uomo lontano dalla politica locale, anche se in passato mi sono occupato (per dieci anni) di amministrazione, anche come vice sindaco di Bormio. Di certo tutta questa attività non mi è servita come albergatore.
Cosa pensa della vicenda Bormio Marketing?
Valuto positivamente quanto è stato fatto negli ultimi dodici mesi, cioè cercare di mettere insieme i Comuni, definire una strategia di marketing condivisa con gli stessi utilizzando il marchio Bormio, per utilizzare delle risorse importanti quali l’imposta di soggiorno, con la partecipazione di tutti i territori dell’Alta Valle.
Non posso che rammaricarmi per l’occasione persa per dei meri problemi personalistici e di campanile. Purtroppo si è entrati nel merito delle scelte delle persone. Al contrario ritengo che il problema sia di progettualità su confronti seri, aperti e proiettati al futuro ed allo sviluppo del nostro territorio, al quale non servono prese di posizione personali, bensì confronti magari molto serrati tra i rappresentanti, ma che portino comunque a scelte strategiche e democratiche, con maggioranza e minoranze.
Prima di passare all’ultima domanda video voglio raccontarvi alcune curiosità emerse nel colloquio che forse servono a far capire il personaggio.
Gandolfi tra le mille cose che fa ha anche trovato il tempo di creare Chalet Italia, marchio registrato dall’Ente di Promozione Turistica Bormiese e riconosciuto dal CONI, che si occupa di organizzare durante i Mondiali di sci la “casa della famiglia dello sci”. I prodotti che vengono esposti vengono quasi sempre forniti dalle Regioni che utilizzano questa vetrina internazionale per promuoversi, ma non dalla Valtellina a cui spesso li ha dovuti pagare.
Ma l’episodio più forte è legato alla visita (la seconda in valle) di Michael Jordan a Bormio nei primi anni ’90. Stavamo per salutarci quando, parlando di basket, è uscita la chicca finale sul grande MJ, ma, forse, me lo sarei dovuto aspettare… Secondo voi chi pagò la fattura del viaggio in elicottero di Jordan a Bormio? Dall’Ente di Promozione Turistica Bormiese di cui Gandolfi era presidente, ma, parole sue “poco tempo dopo pensai che ne valse la pensa quando all’inaugurazione di un nuovo negozio Nike nella quinta strada di New York sulla porta di ingresso mi sono trovato davanti una gigantografia di Jordan in una fase di gioco dell’esibizione di Bormio”.

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