Quando il caldo non basta
Molte persone si trovano nella situazione in cui la stanza, pur avendo il riscaldamento acceso, resta fredda o diventa fredda molto rapidamente. Questo può dipendere da dispersone termiche invisibili, errori progettuali, deterioramento degli infissi, umidità, o altri fattori che “rubano” calore.
Per capire come intervenire, è utile procedere in modo metodico:
-
Individuare i segnali (muri freddi, spifferi, condensa, muffa)
-
Localizzare le zone critiche (finestre, pareti esposte, tetto, pavimento)
-
Applicare i rimedi adeguati (coibentazione, sigillature, ventilazione)
Nei prossimi paragrafi ti spiego le cause principali, come diagnosticarle e i rimedi consigliati, partendo da quelli più semplici fino agli interventi più strutturali.
Cause principali del freddo in una stanza
Ecco le cause più comuni che rendono una stanza fredda nonostante il riscaldamento:
a) Dispersione termica / scarso isolamento
Se la parete, il soffitto o il pavimento non sono ben isolati, calore fuoriesce facilmente. Le pareti esposte verso nord o soggette a venti sono particolarmente vulnerabili.
b) Ponti termici
Sono zone in cui la coibentazione è interrotta — ad esempio nei bordi tra pareti e solaio, nei giunti degli infissi, nei pilastri — che conducono calore verso l’esterno.
c) Infissi inefficaci / spifferi
Doppi vetri rotti o mancanti, guarnizioni usurate, spifferi attorno a telaio e controtelaio causano perdite d’aria fredda. Anche una singola fessura può avere un grande effetto percepito.
d) Umidità, condensa e muffa
L’umidità accentua la sensazione di freddo, perché l’acqua conduce calore meglio dell’aria. Condensa su muri e vetri indica che le superfici sono più fredde dell’aria interna.
e) Problemi nell’impianto di riscaldamento
Se i termosifoni sono ostruiti, se c’è poco flusso d’acqua, se alcune stanze non ricevono sufficiente portata, o se le valvole sono mal bilanciate, alcune stanze possono restare più fredde.
f) Disposizione esterna o posizione
La stanza può essere “la più esposta” (al vento, meno protetta, con pareti verso l’esterno), oppure può trovarsi sotto tetto o sopra spazi non riscaldati (soffitte non isolate, locali non coibentati).
g) Isolamento del tetto / sottotetto
Un tetto non ben isolato lascia disperdere molta parte del calore verso l’alto. Se la stanza confina con il sottotetto, questo diventa una via di fuga.
Diagnosi: come individuare il problema
Ecco una serie di passaggi che puoi fare per capire dove e cosa provoca il freddo:
1. Controlla le differenze di temperatura
Con un termometro o, meglio, una termocamera (o termometro a infrarossi), misura le temperature delle pareti, degli angoli e dei punti vicini alle finestre. Se una parete è più fredda rispetto alle altre, è un indizio di dispersione.
2. Cerca spifferi
Muovi una striscia di carta o tessuto vicino a battiscopa, serramenti e giunti: se vibra o si muove, c’è infiltrazione d’aria.
3. Osserva condensa e muffa
Macchie di umido o muffa su pareti, soprattutto sulla parte più fredda, sono segnali chiari di scarsa coibentazione o problemi d’isolamento.
4. Verifica l’impianto
Controlla se il radiatore è caldo su tutta la superficie; se ci sono zone fredde, potrebbe esserci accumulo d’aria o tappo. Verifica che le valvole siano funzionanti e bilanciate.
5. Controlla il tetto e il sottotetto
Se la stanza è sotto il tetto, un controllo visivo all’isolamento del solaio o al materiale isolante può rilevare vuoti o degradazioni.
6. Valuta il pavimento
Se la stanza è sopra uno spazio non riscaldato (garage, cantina), il pavimento può essere una via di dispersione.
Rimedi pratici e opportuni
Una volta diagnosticato il problema, puoi intervenire con soluzioni più o meno invasive. Ecco i rimedi più efficaci, dal meno al più strutturale.
Soluzioni “soft” (economiche e rapide)
-
Paraspifferi e guarnizioni: posa nastri adesivi isolanti, guarnizioni in gomma o silicone attorno a porte e finestre.
-
Fogli isolanti dietro i radiatori: installa pannelli riflettenti dietro il radiatore per riflettere il calore nell’ambiente anziché verso la parete fredda.
-
Tende termiche: tende spesse, anche con fodera isolante, aiutano a ridurre la perdita di calore attraverso i vetri.
-
Tappeti: se il pavimento è freddo, un tappeto spesso può aggiungere un grado di isolamento sotto i piedi.
-
Arieggiamenti mirati: aprire completamente le finestre per 5–10 minuti due volte al giorno aiuta a cambiare l’aria senza disperdere troppo calore prolungatamente.
-
Bilanciamento dell’impianto: regola le valvole dei radiatori affinché le stanze meno calde ricevano più portata d’acqua.
Soluzioni di medio impegno
-
Isolamento interno delle pareti: applicare pannelli isolanti interni (polistirene, lana minerale, materiali a basso spessore) su muri che risultano freddi.
-
Pitture termoriflettenti: vernici speciali che riflettono parte del calore verso l’interno. Attenzione: non sostituiscono l’isolamento vero e proprio.
-
Sostituzione o miglioramento degli infissi: infissi a taglio termico, doppi/tripli vetri, telai ben isolati e guarnizioni nuove.
-
Coibentazione del sottotetto: se la stanza è sotto il tetto, migliorare l’isolamento del solaio o del sottotetto riduce fortemente la dispersione.
-
Cappotto termico esterno o interno: se l’edificio lo consente, un cappotto termico (interno o esterno) è una delle soluzioni più durature per eliminare dispersioni dalle pareti.
Soluzioni “strutturali”
-
Ristrutturazione dell’impianto: ridimensionare la caldaia, rifare la rete idraulica, aggiungere pompa di circolazione se necessaria.
-
Ventilazione meccanica controllata (VMC): sistemi che consentono il ricambio d’aria con recupero di calore, migliorando il comfort e riducendo dispersioni legate all’apertura manuale delle finestre.
-
Interventi su fondazioni o muri contro terra: se l’umidità o la risalita capillare contribuiscono al freddo, intervenire con impermeabilizzazione, membrane o drenaggi.
Strategia consigliata: priorità d’intervento
Per ottimizzare tempi, costi ed efficacia, ecco una strategia a step consigliata:
-
Interventi “soft”: guarnizioni, paraspifferi, tende, bilanciamento radiatori.
-
Diagnosi termografica o da tecnico per confermare dove perdite e dispersioni sono più gravi.
-
Isolamenti mirati: pareti, soffitto, finestre, pavimento in funzione dei risultati diagnostici.
-
Interventi strutturali, se le dispersioni sono molto elevate e non risolvibili con i passaggi precedenti.
Ricevi le news con WhatsApp