Cerca

Cosa fare al posto del cappotto termico

Condividi

Operaio che installa un cappotto termico esterno in una casa in costruzioneCosa fare al posto del cappotto termico – L’applicazione di un cappotto termico esterno potrebbe non essere la soluzione ideale se la casa è afflitta o compromessa dall’umidità di risalita. In presenza di un ambiente umido dominante, sarebbe opportuno prima affrontare o sostituire elementi come infissi, serramenti, vetri e davanzali, che potrebbero creare ponti termici e causare significative variazioni termiche.

Prima di procedere con il cappotto, in alcune circostanze potrebbe essere necessario isolare il tetto o implementare un sistema di ricambio d’aria per garantire una migliore qualità dell’aria in casa e prevenire problemi come condensa e muffe.

L’applicazione del cappotto termico potrebbe non essere consigliabile quando i radiatori si trovano sotto la finestra e sono incorporati nel muro. Prima di tutto, bisognerebbe affrontare questa questione, e spesso potrebbe essere necessario ridimensionare il sistema di riscaldamento.

Pertanto, l’applicazione di un cappotto termico non è sempre la soluzione immediata e definitiva. Una buona installazione di un cappotto termico richiede una fase di progettazione e studio accurato di tutte le variabili della casa. Infine, il cappotto termico dovrebbe essere progettato per resistere e migliorare l’efficienza di una casa ecologica per almeno 20-30 anni.

Cosa fare al posto del cappotto termico – La scelta di un’alternativa al cappotto termico non si riduce a una singola opzione, ma deve tener conto di molteplici fattori, tra cui:

Il comfort e le necessità personali;
Le condizioni climatiche e l’esposizione al sole;
La condizione dell’edificio (se necessita di ristrutturazione o se è di nuova costruzione);
Le restrizioni normative e amministrative locali;
Il budget disponibile;
Gli incentivi e i bonus disponibili.
Le possibili soluzioni devono essere valutate tenendo in considerazione il contesto e tutte queste variabili. In generale, si può optare per:

Isolamento delle intercapedini: questa soluzione è più adatta per gli edifici vecchi o storici, con pareti spesse in mattoni o laterizio. In questo caso, si dovrebbe riempire lo spazio tra le intercapedini, i buchi nei muri e le parti mancanti. Si possono utilizzare materiali isolanti, come la schiuma poliuretanica, da iniettare attraverso l’insufflaggio.

Isolamento con cappotto interno: è possibile acquistare pannelli isolanti preaccoppiati da applicare alle pareti o al tetto, anche in modalità fai-da-te. Oltre alla schiuma poliuretanica (efficace contro la condensa interstiziale), si possono scegliere pannelli in EPS o, meglio ancora, in materiali naturali come il sughero. Questa soluzione aiuta a limitare le dispersioni termiche, ma non risolve il problema delle variazioni termiche. Può rappresentare un primo passo prima di sostituire infissi e vetri, e poi progettare un cappotto termico esterno definitivo.

Isolamento con mattoni termoisolanti: Questa è un’ottima alternativa per coloro che sono in fase di ristrutturazione della casa ma non sono pronti ad adottare il cappotto termico. Si tratta di una soluzione efficiente e moderna, resa possibile grazie all’introduzione di materiali ad alte prestazioni isolanti. Il settore della bioedilizia offre diverse opzioni, tra cui i bio-mattoni in canapa isolante.

Isolamento con intonaco termico: Questa scelta è particolarmente adatta per coloro che stanno ristrutturando la loro casa e desiderano una soluzione efficace contro i ponti termici, pur essendo meno invasiva. Sul mercato sono disponibili intonaci termici o termoisolanti ecocompatibili, sia per interni che per esterni. Gli intonaci interni più efficaci sono realizzati in argilla, calce idraulica e sughero. Per uso esterno, gli intonaci in vetro espanso o calce idraulica naturale sono eccellenti. L’intonaco termico è utile quando si desidera risparmiare spazio, poiché ha uno spessore ridotto.

News su Telegram o WhatsApp

Condividi

Ultime Notizie