SAZZO – Superato Sazzo la strada prosegue e si addentra nella valle vera e propria, con la sua aspra forra. Lungo la strada s’incontrano prima due bivi, uno per Albareda (781 m) e uno per Tripolo (804 m), poi un trivio.
BRIOTTI – Seguendo la strada sulla destra si arriva a Briotti, girando a sinistra si giunge alle case di Fontaniva, più nota col nome improprio di Arigna; procedendo ci si addentra nella valle e si giunge alla centrale d’Armisa.
GHIACCIAI – La testata della valle è dominata dal Pizzo Coca, che, con i suoi 3050 m di altezza, è il punto più alto della catena delle Orobie e con dieci ghiacciai ufficialmente riconosciuti e monitorati dal Servizio Glaciologico Lombardo è la più glacializzata delle valli del versante valtellinese delle Orobie.
COCA – Sempre qui si trova la parete più impegnativa della catena: la nord del Dente di Coca.
FLORICOLTURA – Anche dal punto di vista floristico, la Val d’Arigna presenta notevoli punti di interesse. Trovano, infatti, in questa zona il loro habitat ideale due importanti endemismi delle Alpi Orobie: la Sanguisorba dodecandra e la Viola comollia; in particolare quest’ultima specie ha il suo areale di diffusione limitato alla Val d’Arigna, alla Val Venina e alle zone più elevate dei bacini del Barbellino, sul versante bergamasco.
COME ARRIVARE – Provenendo da Sondrio sulla statale 38 si gira a destra all’altezza del bivio per Casacce; da qui si prosegue sino a Fontaniva (circa 7 km). Una carrozzabile continua fino alla centrale di Armisa, mentre un’altra giunge fino all’abitato di Briotti.
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