Tali criteri, così come delineati nelle ‘Linee guida’, sono: la calendarizzazione delle sagre entro il 30 novembre dell’anno precedente; il rispetto della normativa igienico-sanitaria, di sicurezza e fiscale; dotazioni obbligatorie in termini di parcheggi e servizi igienici (anche per disabili), relazione di impatto acustico, raccolta differenziata rifiuti; obbligo per l’operatore di rilasciare garanzia per il ripristino dell’area pubblica interessata; possibilità per i Comuni di limitare l’orario di svolgimento per motivi di ordine pubblico e sicurezza; possibilità di destinare parte della superficie interessata dalla sagra agli operatori in sede fissa o ambulanti. Sempre all’interno dei Regolamenti, i Comuni dovranno specificare la durata massima delle sagre e l’eventuale intervallo tra manifestazioni susseguenti.
In sostanza, si va riequilibrare una situazione finora fortemente penalizzante per gli esercenti, soggetti a tutta una serie di norme e balzelli, a fronte della totale mancanza di regole di cui ‘beneficiavano’ in passato le attività temporanee presenti nelle sagre.
Fonte: UCTS