Sull’argomento spesso c’è molta confusione in quanto la legge distingue tra i vari luoghi (privati o pubblici, all’aperto o al chiuso) nei quali gli animali hanno o meno libero accesso.
Multa per chi non raccoglie i bisogni dei cani
In Italia non è previsto un divieto assoluto all’ingresso dei cani all’interno degli esercizi commerciali, ma gli animali domestici non devono in nessun caso entrare a contatto con gli alimenti. Quindi non è possibile che accedano a locali nei quali vengono preparati, manipolati, trattati e e conservano sostanze alimentari, al fine di impedire contaminazioni.
A livello generale gli animali domestici possono essere portati nelle strutture aperte al pubblico solo se muniti di museruola e guinzaglio. Tra questi bar e ristoranti che però sono di proprietà privata, che sono accessibili in base alle regole e alle limitazioni stabilite dal gestore o proprietario dell’esercizio commerciale. Che ha il diritto decisionale di stabilire le regole di accesso alla sua proprietà privata, anche se aperta al pubblico, e quindi di non consentire eventualmente l’accesso degli animali.
In questo caso nasce però l’obbligo per il titolare o gestore di esporre in posizione ben visibile all’ingresso della struttura uno specifico cartello che avvisi gli utenti che non sono ammessi gli animali.