18 Aprile 2024 17:41

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La Valtellina vista da Carlo De Agostini tra spot pubblicitari e branding

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Carlo De AgostiniDesigner/director italiano, Carlo De Agostini (di Morbegno) si occupa di comunicazione visiva, branding e pubblicità per televisioni e marchi principalmente in Italia, Inghilterra e Stati Uniti. I suoi lavori sono pubblicati su diverse riviste, libri e siti internet, oltre ad aver ricevuto un PromaxBDA award e diverse nomination. Ha condotto diversi training e conferenze tra cui in Cina, Irlanda, Italia, Brasile e insegnato motion design presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Il suo sito è www.watermelon.it
Nostra nota. Auspichiamo che il talento di Carlo possa essere utilizzato anche localmente, soprattutto in campo turistico, anche se siamo consapevoli che stiamo parlando di un affermato professionista che necessita di progetti di una certa rilevanza. Però non possiamo far finta di non vedere che spesso nelle nostre valli vengono commissionati e realizzati video che nemmeno lontanamente si avvicinano ai prodotti del morbegnese.
Cosa prova un uomo di Morbegno affermato in Italia e all’estero quando torna dal lavoro in Valtellina?
La Valtellina è la mia casa, ho molti amici, la mia famiglia. È sempre un piacere tornarci, certe cose vanno oltre il lavoro. Sono appassionato di snowboard, arrampicata, passeggiate in montagna, kitesurf, ma anche il cibo e lo stile di vita salutare mi fanno star bene.
Lei viaggia molto, cosa pensa della sua provincia quando è lontano da casa?
Quando sono all’estero mi capita spesso di notare le differenze tra il luogo in cui mi trovo e la Valtellina, quello che funziona meglio o peggio. Non sono troppo nostalgico perché avendo scelto come base del mio studio Morbegno so che prima o poi ritorno. Cerco di vivere al massimo il luogo ed il momento in cui mi trovo.
Up e down della provincia di Sondrio?
Dai tempi dell’università ad oggi ho rivalutato la Valtellina moltissimo. Parlando in generale mi piace molto per lo sport, la montagna, la sicurezza e la cultura.
Vivendo per lunghi periodi in Brasile, USA, Cina mi accorgo della tranquillità con cui possiamo camminare per strada, dello stile di vita sano e della nostra formazione culturale molto ampia.
Quando insegnavo in Accademia ad Urbino mi sono accorto di quanto fossimo vicini – almeno in bassa valle – a tre aeroporti importanti del Nord Italia. In moltissime province Italiane importanti ad ogni spostamento si deve aggiungere uno scalo per arrivare a destinazione. Anche quando abitavo a New York o Londra ci mettevo più di un’ora ad andare in aeroporto.
I lati negativi li vivo soprattutto professionalmente. Il treno per Milano sul quale non vale nemmeno la pena di entrare in dettaglio, e principalmente la connessione ad internet, troppo lenta per renderci competitivi con il resto del mondo. Su questo devo ringraziare un provider sondriese che tramite ponte radio mi ha permesso di poter lavorare e consegnare diverse campagne, tra cui la Serie A TIM, ma siamo ancora troppo lontano da altre realtà anche Italiane.
Il turismo viene spesso indicato come il futuro per i giovani della provincia, però in tanti emigrano, soprattutto se “in gamba”, per trovare soddisfazioni professionali. Lei cosa ne pensa?
Il turismo è sicuramente il nostro petrolio, ma non solo in provincia di Sondrio.
Credo sia fisiologico che i giovani neolaureati trovino lavoro nelle maggiori città Italiane ed estere, dove le grosse aziende ed il loro indotto hanno sede.
Vedo la fuga dei giovanissimi all’estero come una cosa molto positiva, è importante capire che qui non si parla di Valtellina o Italia ma di europa e mondo. È giusto che un giovane faccia esperienza all’estero, entri in contatto con realtà diverse importanti per crescere.
Dobbiamo preoccuparci più di quanti professionisti affermati Italiani o stranieri decidano di trasferirsi in Valtellina per aprire propria sede. Io ho scelto di basare la mia attività a Morbegno, dove passo quasi 6 mesi l’anno, e sono molto soddisfatto della mia scelta.
Non possiamo non chiederle un parere sulla comunicazione turistica della Valtellina
Non mi sento di dare un parere professionale alla comunicazione turistica della Valtellina perché non ne conosco la situazione dettagliata, dati e fatti alla mano.
Da cittadino e anche un po’ turista non percepisco un progetto comune, ma tante piccole realtà individuali in una davvero poco costruttiva competizione. Il punto non è accaparrarsi i clienti del paese vicino, ma unirsi ed assieme cercare di offrire qualcosa di più completo che possa attrarre fette di mercato molto più ampie, e non credo manchi il potenziale.

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