L’Unione Europea ha stabilito di accelerare la progressiva eliminazione dei combustibili fossili, tra cui il gas naturale impiegato per alimentare le caldaie. Per il 2025, l’UE intende ridurre del 25% l’uso di gas naturale e altri combustibili fossili, mentre per il 2030 l’obiettivo è una riduzione del 55%.
Caldaia a condensazione: vantaggi e risparmi
A partire dal 2029, le agevolazioni per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas saranno influenzate dalle nuove normative europee, che prevedono il rispetto di standard più elevati riguardo efficienza energetica ed emissioni di gas serra.
Attualmente, chi preferisce non utilizzare caldaie a gas può scegliere tra diverse alternative, quali la pompa di calore, la caldaia elettrica, quella a biomassa o quella ionica. Riguardo alla prima opzione, il riscaldamento avviene attraverso un sistema che attinge energia dall’esterno per poi trasferirla all’impianto interno mediante tre modalità: geotermica (la più costosa), aria-acqua e aria-aria.
Nel caso della caldaia elettrica, il riscaldamento si basa sull’acqua scaldato dalle resistenze elettriche. Il costo è inferiore rispetto alle caldaie a combustibili fossili, in quanto non utilizza gas, tuttavia, se installata in ambienti di grande dimensione, può causare consumi elevati. Questo inconveniente può essere risolto mediante un impianto solare termico, che tuttavia richiede un investimento di decine di migliaia di euro.
Come risparmiare sulla caldaia
Il sistema a biomassa ottiene energia dalla combustione di legno o pellet. A seconda della tipologia dell’impianto, i prezzi possono variare di diverse migliaia di euro (in alcune regioni, esistono rimborsi per il passaggio ai pellet). La tecnologia ionica, invece, produce energia termica attraverso lo scambio di ioni (attivato elettricamente): non necessita di collegamenti con l’esterno, ma i consumi sono significativamente elevati, circa 1,5 volte superiori rispetto a una caldaia con pompa di calore.
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