Anche in questo, caso come nel precedente, l’intervento si era reso necessario per la rimozione di una neoplasia il cui sviluppo avrebbe messo a rischio la vita del paziente: sono stati veri e propri interventi di salvataggio, urgenti e delicati, in assenza di alternative praticabili. L’operazione di mercoledì scorso, durata diverse ore, è consistita nell’asportazione di quasi metà trachea attraverso due tempi chirurgici distinti e sequenziali. Nello specifico, l’intervento è iniziato con una videotoracoscopia destra biportale, sezionando il legamento polmonare inferiore, procedendo quindi con un release pericardico circonferenziale per ottenere la mobilizzazione dell’asse tracheobronchiale. Questi passaggi hanno consentito di proseguire con il secondo tempo chirurgico, in cervicotomia combinata con la sezione del manubrio dello sterno e procedendo all’asportazione di cinque centimetri di trachea, nel suo tratto medio, quasi la metà della sua lunghezza complessiva (12 cm). Durante tale manovra la ventilazione veniva garantita tramite l’intubazione del tratto inferiore della trachea eseguita dai chirurghi direttamente dal campo operatorio.
Ospedale Morelli: operative le alte specialità
Dati Covid Ospedale Morelli
Quando il Morelli dominava Sondalo e tutta la vallata